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Aggiornato il 29 maggio 2005 h. 23.37

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REFERENDUM SULLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA

La legge 40 alla luce dei valori laici

LA SCIENZA RISPETTI I LIMITI DELL’ETICA

 

I quattro quesiti  puntano fondamentalmente a due obiettivi, distinti ma interdipendenti: aumentare le "libertà procreative"- bilanciando diversamente da quanto è previsto dalla legge i diritti dei soggetti coinvolti, fino a eliminare la menzione di quelli del concepito - e ampliare gli spazi di manovra della ricerca scientifica, rendendo gli embrioni più facilmente disponibili. Di fatto demoliscono l'impianto della legge che sancisce che il concepito è un essere umano la cui dignità va riconosciuta e i cui diritti (alla vita, all'identità biologica, alla famiglia) vanno tutelati..

 

I QUATTRO REFERENDUM

 

1. Il primo referendum denominato dai promotori con parole ingannevoli, “per consentire nuove     cure per malattie come l’Alzheimer, il Parkinson, la sclerosi, il diabete, le cardiopatie, i tumori”, chiede che sia lecito e possibile eliminare l’embrione mediante: la sperimentazione distruttiva; la clonazione; la crioconservazione (congelamento). La raccolta delle firme è stata effettuata con l’inganno perché ad oggi non esiste in tutto il mondo un solo caso in cui malattie dell’adulto siano state guarite usando cellule estratte dall’embrione in provetta. Al contrario negli esperimenti su animali le cellule staminali embrionali si sono rivelate cancerogene.

Viceversa grandi traguardi ha compiuto la scienza usando le cellule staminali dei tessuti “adulti”.

 

Perciò il vero quesito è:

- Vuoi tu che i figli esistenti in una provetta siano usati come cavie?

- Vuoi tu che un essere umano possa essere ucciso per trovare dei farmaci che potrebbero guarire un altro essere umano?

- Vuoi tu che le risorse intellettuali ed economiche impegnate a guarire gravi malattie con successi già ottenuti ed altri che prevedibilmente possono essere conseguiti in tempo non lungo siano distolte per ricerche che, per ottenere un risultato eventuale, esigono l’attesa di molti anni?

- Vuoi tu che molti embrioni siano distrutti nelle operazione di congelamento e scongelamento?

- Vuoi tu aprire la strada alla clonazione?

 

2. Il secondo referendum denominato dai promotori con parole ingannevoli “per la tutela della salute della donna”, chiede: che alla fecondazione artificiale si possa ricorrere anche se non c’è la prova della sterilità nella coppia e, ove questa sia la causa della richiesta, anche senza aver tentato prima la cura in altri modi; che la donna possa legittimamente rifiutarsi di accogliere il figlio lungamente desiderato, dicendo di no al trasferimento in utero dell’embrione nei due o tre giorni successivi alla sua formazione; che sia possibile la selezione degli embrioni; che si possa generare in una sola volta un numero illimitato di embrioni; che sia permessa la crioconservazione (congelamento).

Le firme sono state raccolte con un po’ di inganno perché la procreazione medicalmente assistita (Pma) è sempre carica di rischi non solo fisici, ma anche psicologici per le donne, cosicché porre dei limiti corrisponde anche al bene di lei. Questo referendum, a differenza del successivo, non chiede l’abrogazione dell’intero articolo 1, cosicché la vittoria dei “si” lascerebbe in piedi l’affermazione che la legge intende garantire “i diritti di tutti i soggetti coinvolti compreso il concepito”, ma la svuoterebbe di contenuto perché ne eliminerebbe le conseguenze, consentendo l’uccisione diretta e volontaria degli embrioni. Dicono che la selezione degli embrioni è indispensabile per eliminare quelli malati, ma non dicono che per sapere se un figlio concepito in provetta è portatore di una malattia ereditaria bisogna distruggere anche altri embrioni sani.

 

 

Perciò il vero quesito è:

- Vuoi tu che si decida di guarire le malattie sopprimendo i “malati”?

- Vuoi tu che per scoprire un embrione malato ed eliminarlo si possano distruggere altri embrioni sani?

- Vuoi tu che si possa ricorrere alla Pma anche se non c’è una sterilità e non sono stati tentati altri metodi per curarla?

- Vuoi tu che per far nascere un bambino si distruggano deliberatamente e direttamente altri figli concepiti in provetta?

- Vuoi tu che sia considerata una scelta giusta il rifiuto della donna di ricevere un figlio-embrione dopo che è stato lungamente cercato e formalmente richiesto esercitando una completa autodeterminazione?

 

3. Il terzo referendum per il quale le firme sono state raccolte con il titolo, non sincero, “per    l’autodeterminazione e la tutela della salute della donna” è identico al secondo referendum. In aggiunta chiede soltanto che siano negati i diritti di tutti i soggetti coinvolti nella Pma, che invece sono assicurati dall’articolo 1 della L. 40/04. Per questo referendum si può ripetere quanto già detto a proposito del secondo referendum. In aggiunta si osserva: - Il titolo non è sincero perché “l’autodeterminazione” non equivale alla totale volubilità. La coppia (non solo la donna!) si è già autodeterminata al momento della generazione dell’embrione. Tutte le circostanze sono state già seriamente e a lungo soppesate.

La legge non costringe la donna a ricevere l’embrione, ma si limita a dire che non è cosa giusta rifiutarlo.- Cancellare i diritti di tutti i soggetti coinvolti non significa escludere solo quelli del concepito, ma anche quegli degli aspiranti genitori. L’ideologia che non vuol vedere un essere umano nel concepito è arrivata a non vedere nemmeno i diritti dei già nati. Perciò il vero quesito (oltre a quanto già detto riguardo al secondo referendum) è:

- Vuoi tu che il concepito in provetta sia considerato una cosa e non un essere umano?

 

4. Il quarto referendum denominato dai firmatari “per la fecondazione eterologa” chiede soltanto di eliminare il divieto di procreazione eterologa. Se tale quesito venisse approvato verrebbe legalizzato non il “dono” dello sperma e dell’ovocita, ma l’abbandono di un figlio da parte di chi lo ha generato con violazione della regola costituzionale secondo cui “i genitori devono mantenere i figli”. Vi sarebbe il rischio di un rifiuto di un figlio da parte di colui, assai spesso l’uomo, che non lo ha generato. Verrebbe impedito il diritto del figlio di conoscere le proprie origini, ciò che talvolta è importante, non solo per ragioni psicologiche, ma anche per ragioni mediche.

L’adozione non può essere presa ad esempio, perché essa è finalizzata a dare genitori a chi non ne

ha, non a dare un figlio a chi non ne ha e perché è un rimedio ad un male - l’abbandono di cui un bambino è vittima - non la soluzione ideale; mentre nella Pma eterologa si ordina l’abbandono di un figlio per darlo ad altri.

 

Perciò il vero quesito è :

- Credi tu che per un figlio che nasce il meglio non sia avere dei genitori veri in ogni senso, certi, conosciuti?

La legge 40 “è spesso spiegata come una legge la cui ispirazione ideale è fondata su valori di ispirazione cristiana , solo religiosi , dunque, di una parte della popolazione e da non “imporre” a tutta la società per legge. Ma non è così!

Il legislatore che l’ha approvata lo ha fatto sulla base di scelte argomentabili e valide anche sul piano laico.

E’ pur vero, infatti, che alcuni valori (quello della vita e della tutela dell’embrione) sono valori che derivano anche da un convincimento religioso, ma la legge li afferma in nome della loro validità e significanza su un piano laico, cioè di moderna cultura giuridica, sociologica e politica.

Il Comitato della zona Sud-Ovest “Scienza e Vita”, il quale  il sottoscritto ne fa parte, il cui obiettivo è invitare i cittadini a disertare le urne perché il referendum non è il modo migliore per affrontare la questione e perché la legge, nonostante non sia perfetta, pone fine al “far west procreativo.

Le finalità che ci proponiamo, sono le medesime del Comitato nazionale, tutelare e salvaguardare la vita dell'uomo dall'inizio alla fine, e mantenere alto il livello della ricerca scientifica, sulla quale ci deve essere un costante controllo. Ci proponiamo di promuovere una campagna di sensibilizzazione sui valori in gioco, per l'adozione del comportamento più consono per il referendum.

Astenersi al referendum contro la legge sulla procreazione assistita “è atto di serietà e responsabilità,“Il non andare a votare è un diritto sancito dalla costituzione ed è un modo per esprimere la nostra posizione e riaffermare che gli esseri umani non sono delle cavie e ancor di più per sottolineare che un argomento così delicato non può essere messo ai voti.
“Non c’è furbizia più miserrima di quella di chi vuole convincere i cittadini che, con la legge 40 sulla procreazione assistita, si mettono in discussione anche la legge sull’aborto e i diritti delle donne -  Se si abrogherà la legge 40 saremo l’unico Paese europeo che prevede la selezione embrionaria tramite la diagnosi pre-impianto senza se e senza ma. Spieghiamo allora agli italiani che, senza legge, dalla prevenzione si passerà alla predeterminazione, con la quale sarà stabilita la soglia di perfezione al di sotto della quale non si potrà nascere. Il rischio è quello della selezione genetica, altro che cultura della solidarietà e della tutela della biodiversità”.
“Altra furbizia è quella di non spiegare che nessuno toglie diritti all’uomo e alla donna ma che i quesiti referendari toglierebbero diritti naturali a chi, tramite questa legge, nascerà”.

Il non-voto esprime di certo una posizione, a cui i cittadini, però, dovrebbero poter giungere in piena coscienza, dopo aver vagliato tutte le informazioni ed ottenuto tutti i chiarimenti. Arduo compito, là dove il mondo scientifico si contraddice, là dove ciascuno si fa portatore della verità assoluta e paladino della giustizia. “Per amore della verità si deve dire che le cellule staminali

embrionali, non sono in grado di curare malattie gravi come l'alzheimer. Si tratta di notizie false, anzi fasulle.” Altri 20 ricercatori, sempre per amore della verità, sono pronti a giurare il contrario. Là dove l'etica cattolica si inserisce prepotentemente nella vita di quanti non condividono quei valori. Là dove la confusione terminologica è imperante. L'embrione è una cellula, come tale è vita. “L'embrione, sostiene il comitato, è un essere in atto. È l'inizio dell'esistenza.”

Pare strano che la comunità scientifica accetti l’utilizzo di una tecnica che, a tutt’oggi, nonostante i progressi registrati, preveda una percentuale di successo così bassa: bisogna concepire 300 bambini per riuscire ad averne in braccio 26/27…Gli altri 274 sono consapevolmente sacrificati in nome della presunta scienza che strumentalizza il “presunto diritto al figlio”.

La maternità e paternità non nascono solo con il concepimento e il parto, ma sono insiti in ognuno di noi e trovano modi diversi di realizzazione, ma sempre attraverso l’amore. L’affido di un minore o l’adozione, ad esempio, oltre a venire incontro innanzitutto al bambino, rendono genitori una coppia solo fisicamente “sterile”, facendo scoprire potenzialità affettive che altrimenti rimarrebbero “inutilizzate”.

La nostra posizione è chiara ed esplicita: siamo per il no ai quesiti e perciò siamo anche per il no a questo referendum che cancella alcuni punti importanti, ma non li può riscrivere, che lascia buchi e varchi preoccupanti e che farà del residuo della legge 40 un totem intoccabile.

Dunque noi non andremo a votare:anche per ribadire alcuni obiettivi strategici: riaffermare - contro ogni deriva scientista - che gli esseri umani non sono cavie; dare ai figli genitori veri e conosciuti, garantendo loro la certezza di specchiarsi nello sguardo di un padre e di una madre; dare nuovo slancio ad una società che, a partire dal rispetto dei più deboli, consolidi i valori fondamentali del nostro vivere civile, quali solidarietà, giustizia, uguaglianza, libertà e pace.

Se vogliamo dire no dobbiamo dirlo non andando a votare.

Grazie per l’attenzione.

 

Cesano Boscone, 24-05-05                                        Il Consigliere Salvatore Ariemma

 


 

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prodotto, realizzato, scritto da  Vittorio Aggio, Cesano Boscone (MI)