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Domenica  14.03.2004, CET 22:25
 

ESCE SKARR IL PRIMO LUNGOMETRAGGIO AD ALTA TECNOLOGIA LOW COST - Intervista al regista Alex G. Raccuglia

 

Settimo M.se - Il 31 marzo di questo mese verrà proiettato per la prima volta, il primo lungometraggio ad alta tecnologia prodotto e girato interamente  nell'area ovest di Milano. Il cast è costituito da 50 persone,  tra attori e tecnici, il lungometraggio dura 97 minuti di girato realizzati con meno di 5.000 euro di budget, 500 gigabyte di informazioni digitali per una produzione realizzata con tecnologie estremamente innovative basate su sistemi Apple.
Il lungometraggio rappresenta una tappa estremamente significativa per il cinema indipendente: è in assoluto la prima produzione professionale fatta  con budget contenuto, pur senza rinunciare a effetti speciali e scene di elevata complessità.
 
Skarr è stato realizzato interamente con tecnologie digitali dell'ultima generazione, che hanno consentito di abbattere i costi e allo stesso tempo di assicurare una produzione di alto livello. Contrariamente a quanto accade tradizionalmente nelle produzioni low budget, la storia di Skarr non rifugge dall'azione e non mancano effetti speciali spettacolari e atmosfere che fino a ieri erano appannaggio esclusivo delle grandi produzioni.
Skarr apre una nuova era, quella della cinematografia digitale alla portata di chiunque abbia una buona idea e il talento necessario per concretizzarla nel tempo.
 

Intervista a Alex G. Raccuglia, regista di Skarr, che ci racconta il suo progetto, la storia e il suo sviluppo

 
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I lettori del sito sono invitati  alla prima del 31 marzo, al Cinema Auditorium Comunale in Via A. Grandi 4 di Settimo Milanese alle 21:00. Per le foto, le news e i trailers www.progettoskarr.net.

 
Come nasce l'idea del progetto Skarr?
 
Beh, nel 1999 ho girato il cortometraggio The Stone (www.deltaframe.com/thestone) con una camera amatoriale per mettermi un po’ alla prova. Nessun seguito, ovviamente, ma mi si è spianata la strada per una sperimentazione su scala un po’ più larga.
La storia di Skarr mi ronzava in mente da tanto tempo e, finalmente, spinto da amici, mi sono messo a scrivere la sceneggiatura, completata nell’aprile del 2001. L’ho fatta leggere ad amici e conoscenti ed è piaciuta subito a tutti e così ho deciso che ne avremmo veramente fatto un film. Parallelamente ho iniziato a lavorare come video editor e producer per una società di Milano che si occupa di multimedia (e, adesso, anche di video), e, dunque, l’hobby, seppur lentamente, si è trasformato in una vera e propria professione (adesso sono a capo della divisione video di suddetta società).
Parallelamente il progetto ha preso corpo con il contributo tecnico di questa società e da parte delle persone che hanno collaborato, e così anche le nostre aspettative tecniche, artistiche e qualitative. Ed è il motivo per cui il film viene pronto adesso nel 2004 e non 12 o 18 mesi prima...
Collante di tutto questo è stato il nostro sito web (www.progettoskarr.net) che ha contribuito molto ad aggiornare i partecipanti al film, al recruitment e ad interessare una audience variegata ma comunque interessata al cinema e al montaggio video.
 
Qual è la trama del film?
 
Beh, non vorrei svelare troppo, perciò cercherò di essere vago... Skarr è la storia di Chris, un video reporter, una di quelle persone che filmano, di nascosto, delle situazioni... “pericolose”. La sera in cui si svolge il film Chris deve filmare senza farsi scoprire lo spaccio di una nuova droga, lo Skarr, appunto. Però viene scoperto dal pusher e dal compratore, che decidono di “farlo tacere” con un’overdose. E così Chris scopre, suo malgrado, l’effetto di questa droga straordinaria... Lo Skarr trasforma chi ne fa uso in un fantasma, che si trova catapultato in una sorta di mondo parallelo in cui tutto è possibile. Il film racconta del tentativo di Chris di “tornare indietro” e vendicarsi... Ce la farà? Beh, si scopre solo alla fine!
 
Dove è stato girato?
 
A Milano, zona sud ovest, in diversi interni, sempre a Milano, a Nerviano per altri esterni, a Bareggio per altri interni. Campi lunghi e seconda unità a Lugano, Brescia e Monza. In ogni caso Milano, Bareggio e Nerviano sono stati i tre punti fondamentali, soprattutto Milano.
 
Chi sono gli attori e i componenti del cast anche tecnico?
 
Chris è interpretato da Massimo Svanoni, Odille è Rox mentre Luca Ardemagni è Angelo, che sono i tre attori principali (rispettivamente personaggio principale, la “lei” del film, che ha un ruolo chiave nel tessuto narrativo, perché tutta la vicenda è vista attraverso i suoi occhi, e l’antagonista). Il film intreccia le vicende di questi tre personaggi in confronto. Sono molto soddisfatto dai personaggi e dagli interpreti.
Max (Massimo) è un amico da dieci anni, giornalista e sviluppatore di software, Odille è un’attrice in erba, mentre Luca è il cantante/leader di un complesso punk, amico anche lui da vecchissima data. Luca ha imparato a memoria praticamente ogni singola battuta del film... 

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Tutto, anche quelle degli altri attori. Un grande. Ha praticamente girato la scena madre del film, un lungo monologo in cui non manca l’azione, praticamente senza interrompersi mai!
In supporto ci sono Andrea Sabbatini che interpreta un magistrale Fede, amico dello spacciatore, l’attore Gabriele Spinelli nel ruolo di Nero, un po’ l’angelo custode di Rox, Roberta Molinari, anche scenografa e produttrice esecutiva, che è Patriza, il capo di Chris, l’attrice Stefania Monaco che è Jil e Andrea Vass, musicista, autore anche della colonna sonora del film, che interpreta Sasha, questi ultimi due sono due amici di Rox che avranno un ruolo importante nella parte conclusiva del film.
Il sottoscritto si è occupato della regia, della produzione e del montaggio (oltre a qualche effetto visivo), Antonio Labanchi è stato coregista del film e si è occupato della fotografia insieme a Roberto Banfi e della maggior parte degli effetti speciali. Davide Sciancalepore, musicista e scultore, si è occupato della realizzazione degli effetti speciali di trucco (tipo “sangue” e cose del genere, ma non vorrei rivelare troppo).
Vorrei citare anche Marcello Spero, produttore associato, che ha messo a disposizione del film le infrastrutture tecniche (e non solo), e Giada Garavaglia, altra produttrice esecutiva del film.

 
Quali sono le difficoltà per un giovane regista? Ti sei autofinanziato o quali società hanno collaborato con te e hanno permesso che il progetto Skarr diventasse realtà?
 
Le difficoltà sono sempre le stesse: se non puoi pagare i collaboratori devi fare in modo che condividano la tua visione, il tuo credo. E questo si dimostra ancora più importante quando si tratta di un lungometraggio e i tempi di produzione e postproduzione si allungano in termini di anni! Comunicare e andare d’accordo dal 2001 al 2004 è stato, assolutamente, l’effetto più speciale di questo film. Non smetterò mai di ringraziare tutte queste persone che mi hanno messo a disposizione anni della loro vita, senza cambiare pettinatura, arredamento in casa, automobile, che si sono tenuti liberi due o tre volte alla settimana, che hanno patito il freddo e il caldo degli inverni e delle estati milanesi... Sono stati tutti grandissimi!
Ci siamo autofinanziati ma, come ho già detto, la società per cui lavoro ha messo a disposizione delle infrastrutture tecniche (come, per esempio, le videocamere, le stampanti, gli uffici per le riunioni) e il supporto logistico. Abbiamo speso una cifra che ruota intorno ai 2500-3000 euro in totale per le spese pratiche, come le lampade per le luci, le cassette, i DVD-R che abbiamo usato per archiviare i file, lo studio in cui abbiamo registrato parte delle musiche e così via...
Purtroppo non sono molto bravo a farmi finanziare, mi sono concentrato sul film e a venderlo dopo averlo realizzato, non prima... questione di carattere, direi.
 
Abiti a Settimo Milanese o come mai hai scelto Settimo Milanese per presentare il tuo film?
 
Ho abitato a Settimo fino a venti anni fa, mia nonna è di Settimo. Adesso sono a Bareggio, ad un tiro di schioppo. Non ho scelto io Settimo, ma è Settimo che ha scelto noi! Siamo decisamente in ottimi rapporti con il cineclub della biblioteca comunale e quando hanno saputo che stavamo cercando uno spazio per la proiezione del film si sono offerti di ospitare l’evento. Non averi potuto chiedere di meglio!
 
Sogni nel cassetto?
 
Beh, un dei tanti l’ho già realizzato: girare un film! Seriamente... Il primo di aprile (non è uno scherzo) spediamo il DVD e la VHS del nostro film alla commissione che selezionerà i partecipanti al festival del cinema di Bellaria. Ci auguriamo che quello che abbiamo prodotto possa risultare interessante.
Poi... boh, probabilmente ne faremo un altro, di film, ma prima produrremo il DVD e lo venderemo.
 
Intervista rilasciata a V. A.

 

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