60° PALIO
DELLE CONTRADE
PARTENZA
CONTESTATA, SOSPESO IL PALIO:
DOMANI IL VERDETTO
La
sospensione decisa dopo
l'invasione di campo dei
"contradaioli"
Legnano 29 maggio - Tutto sembrava filare liscio
per l'edizione del Palio
2006, appuntamento finale
della Sagra del Carroccio. Dopo,
la tradizionale
sfilata in costumi storici
per le vie del centro, le
contrade sono entrate
nel primo pomeriggio, come
vuole tradizione, allo
stadio "Mari" di
Legnano.
Dopo l'arrivo e
l'esibizione in campo del
"Cavaliere della
morte" e del Carroccio,
le contrade si prestavano
a correre il palio, divise
in due batterie. Le
batterie, composte con
sorteggio, si corrono
sulla distanza di quattro
giri: i due primi
classificati delle
eliminatorie accedono alla
finale dove si presentano
alla griglia di partenza
sempre secondo sorteggio.
La prima batteria era
composta dalla contrada
S. Martino con il
cavallo Millenium condotto
dal fantino Massimino, la
contrada La flora con al
canapo il cavallo Mara Canàee,
dalla contrada Legnarello
con al canapo Bongo Kina con
il fantino Tittia,
infine la contrada S.
Domenico al canapo con
Pallina condotto da Sgaibarre
Mentre in seconda
batteria gareggiavano
tra di loro le restanti
contrade: quella di San
Magno, quella di Sant'Erasmo,
quella di San Bernardino e
quella di Sant'Ambrogio.
Dopo varie estenuanti false
partenze, proprio al canapo,
il cavallo Mara Canà
della Flora si ferisce alla
zampa anteriore destra,
fatto questo che ha
portato al ritiro del
cavallo.
La sfida prosegue: la gara
è tra tre contrade.
Ma, a partire sono solo in
due; Pallina della contrada
San Domenico è
rimasta al canapo. Nella
competizione a due vince la
contrada del Legnarello, ma
nessuno esulta: la partenza
non sembra essere accettata
da nessuno, anche se il
regolamento dice che se il
mossiere non ferma la corsa, la
partenza è valida.
Una decisione che
lascia impietrito il
pubblico, che incomincia ad
inveire contro il mossiere,
alla quale si è aggiunta
repentinamente la rabbia dei
contradaioli di San
Domenico, che esplosa fino
al punto da far invadere
la pista, rendendo
impossibile il proseguimento
del Palio.
Alle 19,55 il Supremo
Magistrato, il Sindaco della
città, annuncia che
il Palio è stato rinviato,
perché così hanno deciso i
capitani delle contrade.
La polemica è continuata
anche oggi.
Nel pomeriggio di oggi sono
state indette due riunioni:
alle 16.00 il Collegio dei
Magistrati del Palio deciderà
eventuali provvedimenti e
sanzioni da adottare; alle
21 il Comitato del Palio
(sindaco, un assessore, due
consiglieri comunali, tre
rappresentanti della
Famiglia Legnanese, tre
rappresentanti del Collegio
dei Capitani e delle
Contrade, il Cavaliere del
Palio e i Gran Priori
reggenti le contrade)
assumerà una decisione in
merito
all'eventuale disputa della
corsa ippica. Le decisioni
saranno ufficializzate
domattina nel corso di una
conferenza stampa che si
terrà alle 11.00 nella sala
Giunta di Palazzo Malinverni
alla presenza del Supremo
Magistrato Maurizio Cozzi,
del Gran Maestro del
Collegio dei Capitani e
delle Contrade, Norberto
Albertalli, del
rappresentante della
Famiglia Legnanese, Giorgio
Brusatori, e del Cavaliere
del Palio, Guido Barbin.
In relazione ai fatti
verificatisi domenica
pomeriggio alla stadio Mari,
il Sindaco di Legnano e
Supremo Magistrato del
Palio, Maurizio Cozzi,
desidera
precisare quanto segue: «La
lunga attesa prima della
comunicazione al pubblico
del rinvio della corsa era
dovuta a precise
disposizioni
dell'autorità di Pubblica
Sicurezza. Questa, per
evidenti e giustificati
motivi di ordine pubblico,
aveva fatto richiesta di
rinforzi caldeggiando, fino
a quel
momento, il rinvio di
qualsiasi comunicazione, al
fine di non esacerbare
ulteriormente gli animi. La
decisione di rinviare la
disputa della corsa
ippica è stata assunta alle
19.45 circa, non appena
avuto il via libera
dall'autorità di Pubblica
sicurezza, su precisa
indicazione della quasi
totalità dei capitani del
Palio. Questi hanno infatti
ritenuto che non
sussistessero più le
condizioni tecniche e non ci
fosse più la necessaria
serenità per lo
svolgimento della corsa. La
mia opinione, più volte
ribadita nel susseguirsi
degli eventi è che il Palio
doveva essere in ogni caso
corso. È chiaro che
quando dai capitani,
sicuramente più titolati in
materia, sono poste precise
ragioni tecniche, il
Collegio dei Magistrati ha
il dovere di tenerne conto;
io mantengo ferma l'opinione
sopra espressa, che, però,
non ha il potere di
prevaricare quella che deve
essere una decisione
collegiale. Fermo restando,
ovviamente, che le ragioni
di sicurezza e ordine
pubblico devono prevalere
sulle pur legittime
aspettative dei contradaioli».
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