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Ultimo aggiornamento venerdì 21/01/2005  C.E.T. 18.07
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27 gennaio 2005, Giorno della Memoria

YAD VASHEM, LUOGO DI SOLENNE MEMORIA

Visita virtuale al mausoleo di Gerusalemme

Il 27 Gennaio, anniversario della liberazione di Auschwitz, è stato dichiarato dal Parlamento Italiano, con la Legge 20 luglio 2000, n. 211, "Giorno della Memoria",  istituito col  fine di promuovere la conoscenza e la memoria della Shoah. Nel 2004 il nostro portale ha organizzato una visita virtuale alla Risiera di San Sabba. 

L'ingresso del Mausoleo al Tramonto

Quest'anno, invece, in occasione sempre della Giornata della Memoria, il nostro  invito a riflettere sulla Shoah, sullo sterminio degli ebrei, di un intero popolo, organizzato dal nazismo (un evento che non l'eguale nella storia)  ci porta  virtualmente  a Gerusalemme in visita al mausoleo di Yad Vashem, il luogo dove è viva la testimonianza di un genocidio e di una persecuzione che non devono ripetersi mai più.

L'arrivo a Yad Vashem, il vagone simbolo della deportazione domina e fuoriesce dal monte, così come lo ricorda la struttura architettonica del mausoleo (vedi sotto e ultima foto)

La mappa del progetto così come appare lungo il percorso



A Gerusalemme, sulla cima di Har Hazikaron, la Montagna della Rimembranza, si erge Yad Vashem, un complesso di edifici che raccolgono la memoria dei sei milioni di Ebrei d'Europa sterminati  nell'Olocausto, privati di tutto, in particolare della loro dignità umana.

I termini Yad Vashem provengono dal  versetto del profeta Isaia numero 56,5: " Io darò loro, nella mia Casa, e dentro delle mie mura, un luogo e un nome", quindi, il nome scelto al mausoleo è, tradotto in italiano, letteralmente "un segno (estensivo un luogo/monumento) e un nome", ossia apporre in un luogo il segno dell'unicità di ogni persona morta nell'indifferenza e nell'anonimato dei campi di concentramento nazisti.

 

L'ingresso al tramonto



Il mausoleo sorge all'interno di un parco in cui sono allocate numerose opere di scultura, che descrivono e rappresentano al meglio gli stati d'animo  di chi ha subito ed è stato testimone del genocidio, che nessuno è riuscito a fermare.

Tra le opere  più significative vi è il "Memorial to the Victims of the Death Camps" di N. Gild, "The Pillar of Heroism"  di B. Schwartz e Janusz Korczak with Children" di B. Saktsier e il monumento di Naftali Bezem, il Muro dell'Olocausto e dell'Eroismo, situato all'ingresso dell'Historical Museum of the Holocaust and Heroism.

L'intero complesso si estende per tutta la montagna, dove sono stati realizzati una serie di edifici, ognuno dei quali raccoglie la memoria dei tanti e numerosi, adulti, donne, anziani e bambini, che hanno subito lo sterminio.

 

L'ingresso alla Hall of Remembrance


Tra i primi edifici che si visitano, vi è la  Hall of Remembrance, una struttura in cemento armato, a forma di tenda, che commemora l'uccisione di intere comunità ebraiche. Qui, davanti ad una fiamma eterna  sono scolpiti nel suolo i nomi di ventidue campi di sterminio; nella Tenda sono state sepolte le ceneri di alcune vittime dei forni crematori.

Poi, si passa alla visita dell'edificio, the Hall of Names, dove sono custoditi i nomi scritti di tre milioni di Ebrei uccisi e l'elenco delle comunità ebraiche sterminate.

Nella roccia della Valley of the Destroyed Communities, ci sono, invece, incisi i nomi di 5000 componenti delle comunità ebraiche di 22 Paesi.

Il più suggestivo, forse è il  Children's Memorial, che è un edificio che tutela la memoria di circa un milione e mezzo di bambini uccisi nelle camere a gas dei campi di sterminio. Qui cinquecento specchi riflettono la luce di cinque candele, mentre si ode una voce che elenca alcuni nomi dei bambini uccisi.

Mentre, negli archivi del Central Archives of the Holocaust and Heroism sono catalogati  circa cinquanta milioni di documenti sull'Olocausto.

 

Immagine tratta dalla mostra permanente "In memoria e Testimonianza"


Al piano inferiore dell'edificio si trova, invece,  l'Historical Museum of the Olocaust and Heroism, che ospita un'esposizione permanente che si intitola "In Memoria e in Testimonianza": la storia documentata dell'Olocausto con fotografie, opuscoli, schedari, pagine di quotidiani, indumenti indossati, libri, video.

Ogni edificio è separato dall'altro da una serie di vialetti, dove, oltre alle sculture, ci si trova a percorrere uno   il cui viale ha nome di viale dei "Giusti Gentili":  qui ogni albero piantato  onora singole persone, famiglie o comunità, che hanno aiutato gli Ebrei durante il nazismo.

Il viale dei Giusti delle Nazione

Questo perchè qui  a Yad Vashem sono doverosamente ricordati non solo gli ebrei, ma, lo Stato d'Israele ha voluto anche ricordare i "gentili giusti" che hanno agito eroicamente per salvare gli ebrei, sacrificando a volte la propria vita. Fra di essi vi sono anche molti Italiani ai quali vanno aggiunti i tanti rimasti anonimi: "come l'albero che qui li commemora, la loro figura affonda le radici nell' "humus" della coscienza umana e si erge quale saldo esempio per le presenti e le future generazioni".

 

Il viale con le targhe in memoria dei "Giusti Gentili"


In ultimo il  22 novembre scorso, sul portale ufficiale di Yad Vashem è stato inserito il "Database dei Nomi", un archivio,  arrivato oggi a 3 milioni di nomi di vittime della Shoah, che raccoglie i nomi e i fatti e le storie di tutti gli ebrei deportati e morti nell'Olocausto.
Mentre veniva aperto al pubblico il Database sul sito internet di Yad Vashem è  anche incominciata una  campagna di sensibilizzazione mondiale che ha l'obiettivo di  dare nome a più vittime possibili, raccogliendo testimonianze con fine di dare  onore a tutte quelle vittime della Shoah che sono ancora anonime.

La struttura taglia in due la montagna e termina verso l'infinito

V. Aggio 


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