DOPO 144 ANNI, NAJA ADDIO
Per chi lo ha fatto ormai non restano che i ricordi di quel periodo
della vita passato in caserma: dal C.A.R., al giuramento,
all'arrivo al corpo.
Un periodo intenso, ora amato, ora odiato, ricco di avvenimenti e
esperienze, ma, anche di tanta attesa, passato a contare i giorni
chemancavano all'alba, al congedo.
Così la naja per ognuno (per chi lo ha fatto), passava tra
gli incarichi, le guardie, le ispezioni, i permessini, i giorni di
consegna, le libere uscite, alle ore passate in stazione e sui treni,
alle lacrime per la fidanzata a casa, alla guardia alla
polveriera, ai campi in Sardegna o ai
poligoni di tiro, alle missioni quali "I Vespri Siciliani" o
le missioni all'estero.
Dopo 144 anni va in soffitta il servizio di leva obbligatorio che è
stato visto e vissuto come una perdita di tempo per alcuni,
mentre per altri come un momento di crescita.
La sospensione del servizio di leva è stata varata dal Parlamento il 29
luglio 2004 per accelerare il passaggio a Forze armate composte da
professionisti previsto dalla legge 331/2000: il provvedimento ha
anticipato al 1° gennaio 2005 la sospensione della ferma di leva,
prima prevista dal 1°
gennaio del 2007. Il ministro della Difesa ha anche dato avvio al
provvedimento che, a partire dal 2006, elimina le limitazioni
all'arruolamento del personale volontario femminile nelle Forze Armate e
nell'Arma dei Carabinieri.
Il futuro esercito dei professionisti, che arriverà a un organico di
190mila volontari, non ha, comunque, problemi nell'arruolamento:
nell'Esercito si viaggia a un ritmo di tre domande per ogni posto
disponibile e anche la richiesta di servizio civile è più che
doppia rispetto ai posti disponibili
(nel bando del settembre 2004 36.428 domande su 14.284 posti).
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