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Non sono d’accordo che il
ministro Fabio Mussi abbia
ritirato la firma italiana
dalla dichiarazione etica,
riguardo le cellule staminali.
Sugli embrioni, sono convinto
che il ministro Fabio Mussi
“sbaglia nel merito e nel
metodo”, ha agito di testa
sua senza cercare nessuna
concertazione. Ci vorrebbe più
prudenza “su questi temi non
ci sono vincoli di
maggioranza”.Il ministro
della ricerca avrebbe fatto
molto meglio a riflettere bene
prima di compiere un atto
simile”: non sono
d’accordo sulla decisione
del ministro Fabio Mussi, di
ritirare l’Italia dalla
lista di cinque paesi Ue che
avevano espresso una
pregiudiziale contraria alla
ricerca sulle cellule
staminali embrionali. “In
tema di ricerca, la posizione
del governo va ponderata sotto
tre differenti profili:
scientifico, etico e di tenuta
del governo”, tutti e tre
gli argomenti avrebbero dovuto
suggerire a Mussi di non
ritirare la firma italiana
dalla dichiarazione etica. In
particolare, quanto alla
tenuta dell’esecutivo.
“Gli equilibri aritmetici su
cui si regge il governo
dovrebbero imporci la ricerca
di soluzioni che siano
condivise almeno da tutta la
coalizione. Per questo credo
che tutto il centrosinistra
debba esercitarsi, come si
faceva alle scuole medie,
sulla ricerca del minimo
comune denominatore. La scelta
di Mussi, invece, va in
tutt’altra direzione. È ora
che Prodi assuma il suo ruolo
di presidente del governo - e
che, anche sulla ricerca, si
trovi una sintesi tra le
diverse posizioni dei singoli
ministri”. Il dialogo è un
punto di forza del
centrosinistra e il programma
dell’Unione ne è la
migliore dimostrazione. Perciò
è utile un tavolo di
approfondimento per arrivare a
una buona legge sulla ricerca
e sulla bioetica”. Il
tavolo, “non sarebbe una
perdita di tempo o un
pretestuoso e camuffato
‘no’ alla ricerca o al
progresso scientifico, ma un
ottimo punto di partenza per
arrivare a una legge sulla
ricerca e sulla bioetica il più
largamente possibile
condivisa. “Il ministro
Mussi - ha detto chiaramente
che non intende violare la
legge in Italia. Ben venga
questa precisazione. Però
occorre riflettere anche sul
fatto che i fondi della
Comunità europea per la
ricerca sulle cellule
staminali, fondi che non sono
illimitati, hanno più
possibilità di finanziare la
ricerca italiana se
indirizzati sulle cellule
staminali adulte, campo di
ricerca nel quale l’Italia
è prima in Europa. Siamo
l’unico paese, infatti, ad
avere avuto risultati concreti
per cure su malattie genetiche
gravi quali, ad esempio, la
talassemia”. “Il problema
su cui riflettere, allora -
non è impedire agli altri
stati sovrani di decidere
liberamente, come è giusto
che sia, ma di operare anche
per favorire finanziamenti
alla ricerca italiana.
Cesano Boscone, 08-06-06
Il Consigliere
Ariemma Salvatore
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