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Aggiornato il 20 aprile 2006  h. 14.20

CONSIGLIO COMUNALE di CESANO BOSCONE DEL 14/03/2006
INTERVENTO DEL CONSIGLIERE
VINCENZO BONGIORNO


OSSERVAZIONI SULLA COSTITUZIONE DI UNA
SOCIETA' PATRIMONIALE


Questa sera si richiede al Consiglio Comunale di deliberare la costituzione
di una Società per la gestione del patrimonio comunale a totale capitale
pubblico e con unico Socio il Comune di Cesano Boscone.
Per correttezza bisogna dire che di tale costituzione di società
patrimoniale è stato fatto cenno svariate volte e precisamente in occasione
della presentazione del piano di mandato dell'attuale  maggioranza di
centrosinistra, in occasione dell'approvazione del Bilancio di Previsione
dell'anno in corso, durante lo svolgimento di alcune commissioni economiche,
e con la stessa correttezza bisogna dire che l'insieme del pacchetto
informativo sulla delicata operazione che questa sera verrà messa ai voti,
ai consiglieri di minoranza è pervenuto soltanto 10 giorni or sono, quando,
comprensibilmente, è divenuto molto difficile, da parte nostra, poter
comprendere approfonditamente un'operazione che condizionerà per cinquant'anni
l'organizzazione del nostro Ente Comunale.
Tale comportamento, palesemente antidemocratico ed irrispettoso dei
consiglieri di minoranza, certamente non fa onore a questa maggioranza di
centrosinistra che amministra il nostro Ente Comunale.
Ciò nonostante, continuiamo a dimostrare, come minoranza, di essere sempre
pronti a rimboccarci le maniche, ad assimilare in pochi giorni ciò che i
consiglieri di maggioranza hanno approfondito in un arco di tempo senza
alcun dubbio superiore e ad esprimere un nostro parere su questa
delicatissima materia che non potrà essere mai presa sotto gamba e che non
potrà mai essere votata senza alcuna convinzione o con leggerezza.
Prima di entrare nel merito della delibera posta all'ordine del giorno di
questa sera, desidero innanzitutto sfatare un errato convincimento che negli
ultimi anni si è fatto strada, e che attribuisce ad una legge approvata dall'attuale
governo di centro destra il merito o demerito di aver individuato nella
costituzione di una società patrimoniale il toccasana economico finanziario
di ogni Ente locale.
Nei pochissimi giorni avuti a disposizione ho ricercato tale legge senza
alcun risultato, anzi, invito chi ne fosse a conoscenza di indicarmela.
Infatti, mi risulta che nessuna legge, né di destra, né di sinistra prevede
espressamente o invita gli Enti locali a costituire Società patrimoniali per
trovare risorse nuove e fresche.
Soltanto il comma 10 dell'art.7 della legge 112/2002 recita che è possibile
trasferire alla Patrimonio dello Stato Spa i diritti pieni o parziali sui
beni immobili facenti parte del patrimonio disponibile ed indisponibile
dello Stato, sui beni immobili facenti parte del demanio dello Stato, ecc.
ecc., comma che per analogia viene messo a fondamento delle numerose
costituende società patrimoniali.
Ed ecco che si aguzza l'ingegno e si traduce immediatamente quella
possibilità di fare in una necessità a fare, quel mi è consentito di fare,
in una manovra economico-finanziaria indispensabile per la vita o la morte
dell'Ente locale e ciò per non percorrere le strade indicate dal governo
centrale che spinge gli Enti locali a non fare sprechi e/o spese inutili.
Perché il nostro Ente ricorre alla costituzione di una Società Patrimoniale?
Le motivazioni che sono state portate a sostegno di tale decisione,
esplicitate nel pacchetto di spiegazioni che ci è pervenuto appena dieci
giorni fa, sono principalmente di carattere economico-finanziario. E' stato
evidenziato che il Comune di Cesano Boscone con la costituzione di una
Società Patrimoniale potrà conseguire i seguenti benefici: risparmio del
costo dell'Iva a credito, azzeramento dei costi relativi ai cespiti e loro
rivalutazione, trasferimento dei debiti di finanziamento e dei relativi
oneri, Ici sugli immobili trasferiti.
Riguardo al risparmio del costo dell'Iva, non si può assolutamente negare
che relativamente al nostro Ente Comunale, essa potrà essere richiesta a
rimborso dalla costituenda società patrimoniale e quindi recuperata, ma in
senso assoluto, secondo il mio parere, non si fa altro che una manovra
cosiddetta "a scarico barile", nel senso che al beneficio economico che ne
deriva a favore del nostro Comune, corrisponde una perdita di introiti di
Iva da parte dello Stato.
Ma al di là di qualsiasi altra considerazione in relazione ai benefici
economici o di efficienza, probabili ma non certi, questa sera cosa ci viene
chiesto effettivamente di approvare?
Sicuramente la costituzione di una Società per la gestione del patrimonio
comunale a totale capitale pubblico e con unico socio il Comune di Cesano
Boscone;
sicuramente la quota di capitale sociale consistente in 20.000,00  euro;
sicuramente una bozza di statuto tutto da rivedere e tante altre riserve
tutte da definire;
ma ancora più sicuramente ci è chiesto di approvare una Società patrimoniale
il cui statuto, all'art.10, concede i più ampi poteri al Sindaco il quale
rappresenta il Comune di Cesano Boscone e quindi rappresenta l'unico ed
esclusivo socio, che ha la straordinaria facoltà di decidere sugli argomenti
che l'amministratore unico sottopone alla sua approvazione, quali:
·      la struttura dell'organo amministrativo e la nomina, la revoca e la
sostituzione (art.17) dell'amministratore unico;
·      la nomina eventuale del Direttore Generale;
·      la nomina e revoca (art.24) dei Sindaci e del Presidente del Collegio
Sindacale;
·      l'approvazione del Bilancio Preventivo e del Conto del Bilancio o
Bilancio consuntivo anche se quest'ultimo sarà in perdita;
·      la nomina la revoca e la sostituzione dei liquidatori.
L'articolo 10 dello Statuto conclude prevedendo che "il socio può decidere
in merito all'attività di controllo e verifica anche utilizzando soggetti
terzi allo scopo delegati".
In poche parole il Socio unico, potrà fare e disfare a suo piacimento e
potrà anche nominare chi dovrà controllare l'operato della Società. Tutte
operazioni queste che, secondo il mio parere, rientrano nella normalità
quando si tratta di amministrare un patrimonio privato, ma non quando si
deve amministrare un patrimonio pubblico.
Quali limiti o contrappesi politici sono posti in essere di fronte allo
straripante potere del socio unico, cioè del Sindaco?
Ma chi controlla l'unico Socio a cui potrà essere affidato tutto o in parte
il Patrimonio di Cesano Boscone?
Ma, a seguito della esternalizzazione di diversi servizi del nostro Comune
attraverso Società partecipate e Fondazione Pontirolo, attraverso la
costituenda Società Patrimoniale, quali competenze rimangono in capo al
Consiglio Comunale?
Non è forse vero che il Consiglio Comunale rimane svuotato delle sue
prerogative essenziali?
Quale sarà la sorte del personale? Il Sindaco ha detto che sarà
affascinante!!! Lo spero sentitamente.
Quali saranno i costi della nuova struttura alla luce delle nuove cariche ed
incarichi e visto che con detta Società Patrimoniale si può fare ciò che la
legge vieta all'Ente locale, quale ad esempio tenere in vita contratti di
lavoro che diversamente non potrebbero essere più rinnovati?
Non saranno forse i cesanesi a dover saldare i debiti che potranno scaturire
in futuro nella gestione di detta Società patrimoniale?
Come avete potuto notare dalle ragioni su esposte emergono parecchi ed
inquietanti interrogativi, alcuni dei quali anche di una certa rilevanza,
che Vi invito a valutare con attenzione prima di approvare la costituzione
di una Società di gestione del patrimonio di Cesano Boscone che presenta
tantissimi interrogativi e pochissime certezze.
Anzi, sempre secondo il mio parere, una certezza c'è sicuramente e bisognerà
chiamarla con il suo vero nome, ed è quella che mediante la costituzione di
tale Società Patrimoniale, si da vita ad un carrozzone, svincolato dalle
regole dell'Ente locale, utile certamente dal punto di vista della raccolta
dei consensi, ma che non potrà mai essere proiettato verso il raggiungimento
del bene comune.
Quella dei carrozzoni e/o dei cosiddetti enti inutili, tuttavia, non è una
faccenda che riguarda soltanto il nostro Comune che già ne conta un buon
numero in compartecipazione con i comuni vicini, quella dei carrozzoni
dicevo è un vezzo italico, tanto è vero che la storia repubblicana ci
insegna che subito dopo l'avvento della nuova costituzione sono nate
immediatamente le regioni a statuto speciale con i suoi parlamenti, negli
anni settanta sono nate tutte le altre regioni con i suoi parlamenti, le
province con i suoi parlamenti, nelle grandi città i consigli di zona con i
suoi piccoli parlamenti, le società partecipate e le fondazioni con i suoi
consigli di amministrazioni, presidenti, sindaci, revisori, tanti altri enti
inutili, a cui l'attuale governo di centro destra ha cercato di porre dei
freni, e adesso sono di moda le Società patrimoniali.
In una sola parola oggi in Italia, forse, saranno più gli amministratori che
gli amministrati.
Certamente questa visione non appartiene al mio modo di pensare e di fare
politica.


LINKS CORRELATI E APPROFONDIMENTI:

Il Consiglio dà il via libera alla proposta del sindaco Vincenzo D'Avanzo di
costituire una società patrimoniale, che dovrà occuparsi di opere per circa 6 milioni di euro

INTERVENTI: LA PIAZZA DEL CONSIGLIERE DI MILANO OVEST


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