CONSIGLIO COMUNALE di
CESANO BOSCONE DEL 14/03/2006
INTERVENTO DEL CONSIGLIERE
VINCENZO BONGIORNO
OSSERVAZIONI
SULLA COSTITUZIONE DI UNA
SOCIETA' PATRIMONIALE
Questa sera si richiede al
Consiglio Comunale di
deliberare la costituzione
di una Società per la
gestione del patrimonio
comunale a totale capitale
pubblico e con unico Socio il
Comune di Cesano Boscone.
Per correttezza bisogna dire
che di tale costituzione di
società
patrimoniale è stato fatto
cenno svariate volte e
precisamente in occasione
della presentazione del piano
di mandato dell'attuale
maggioranza di
centrosinistra, in occasione
dell'approvazione del Bilancio
di Previsione
dell'anno in corso, durante lo
svolgimento di alcune
commissioni economiche,
e con la stessa correttezza
bisogna dire che l'insieme del
pacchetto
informativo sulla delicata
operazione che questa sera
verrà messa ai voti,
ai consiglieri di minoranza è
pervenuto soltanto 10 giorni
or sono, quando,
comprensibilmente, è divenuto
molto difficile, da parte
nostra, poter
comprendere approfonditamente
un'operazione che condizionerà
per cinquant'anni
l'organizzazione del nostro
Ente Comunale.
Tale comportamento,
palesemente antidemocratico ed
irrispettoso dei
consiglieri di minoranza,
certamente non fa onore a
questa maggioranza di
centrosinistra che amministra
il nostro Ente Comunale.
Ciò nonostante, continuiamo a
dimostrare, come minoranza, di
essere sempre
pronti a rimboccarci le
maniche, ad assimilare in
pochi giorni ciò che i
consiglieri di maggioranza
hanno approfondito in un arco
di tempo senza
alcun dubbio superiore e ad
esprimere un nostro parere su
questa
delicatissima materia che non
potrà essere mai presa sotto
gamba e che non
potrà mai essere votata senza
alcuna convinzione o con
leggerezza.
Prima di entrare nel merito
della delibera posta
all'ordine del giorno di
questa sera, desidero
innanzitutto sfatare un errato
convincimento che negli
ultimi anni si è fatto
strada, e che attribuisce ad
una legge approvata
dall'attuale
governo di centro destra il
merito o demerito di aver
individuato nella
costituzione di una società
patrimoniale il toccasana
economico finanziario
di ogni Ente locale.
Nei pochissimi giorni avuti a
disposizione ho ricercato tale
legge senza
alcun risultato, anzi, invito
chi ne fosse a conoscenza di
indicarmela.
Infatti, mi risulta che
nessuna legge, né di destra,
né di sinistra prevede
espressamente o invita gli
Enti locali a costituire
Società patrimoniali per
trovare risorse nuove e
fresche.
Soltanto il comma 10 dell'art.7
della legge 112/2002 recita
che è possibile
trasferire alla Patrimonio
dello Stato Spa i diritti
pieni o parziali sui
beni immobili facenti parte
del patrimonio disponibile ed
indisponibile
dello Stato, sui beni immobili
facenti parte del demanio
dello Stato, ecc.
ecc., comma che per analogia
viene messo a fondamento delle
numerose
costituende società
patrimoniali.
Ed ecco che si aguzza
l'ingegno e si traduce
immediatamente quella
possibilità di fare in una
necessità a fare, quel mi è
consentito di fare,
in una manovra
economico-finanziaria
indispensabile per la vita o
la morte
dell'Ente locale e ciò per
non percorrere le strade
indicate dal governo
centrale che spinge gli Enti
locali a non fare sprechi e/o
spese inutili.
Perché il nostro Ente ricorre
alla costituzione di una
Società Patrimoniale?
Le motivazioni che sono state
portate a sostegno di tale
decisione,
esplicitate nel pacchetto di
spiegazioni che ci è
pervenuto appena dieci
giorni fa, sono principalmente
di carattere
economico-finanziario. E'
stato
evidenziato che il Comune di
Cesano Boscone con la
costituzione di una
Società Patrimoniale potrà
conseguire i seguenti
benefici: risparmio del
costo dell'Iva a credito,
azzeramento dei costi relativi
ai cespiti e loro
rivalutazione, trasferimento
dei debiti di finanziamento e
dei relativi
oneri, Ici sugli immobili
trasferiti.
Riguardo al risparmio del
costo dell'Iva, non si può
assolutamente negare
che relativamente al nostro
Ente Comunale, essa potrà
essere richiesta a
rimborso dalla costituenda
società patrimoniale e quindi
recuperata, ma in
senso assoluto, secondo il mio
parere, non si fa altro che
una manovra
cosiddetta "a scarico
barile", nel senso che al
beneficio economico che ne
deriva a favore del nostro
Comune, corrisponde una
perdita di introiti di
Iva da parte dello Stato.
Ma al di là di qualsiasi
altra considerazione in
relazione ai benefici
economici o di efficienza,
probabili ma non certi, questa
sera cosa ci viene
chiesto effettivamente di
approvare?
Sicuramente la costituzione di
una Società per la gestione
del patrimonio
comunale a totale capitale
pubblico e con unico socio il
Comune di Cesano
Boscone;
sicuramente la quota di
capitale sociale consistente
in 20.000,00 euro;
sicuramente una bozza di
statuto tutto da rivedere e
tante altre riserve
tutte da definire;
ma ancora più sicuramente ci
è chiesto di approvare una
Società patrimoniale
il cui statuto, all'art.10,
concede i più ampi poteri al
Sindaco il quale
rappresenta il Comune di
Cesano Boscone e quindi
rappresenta l'unico ed
esclusivo socio, che ha la
straordinaria facoltà di
decidere sugli argomenti
che l'amministratore unico
sottopone alla sua
approvazione, quali:
·
la struttura dell'organo
amministrativo e la nomina, la
revoca e la
sostituzione (art.17)
dell'amministratore unico;
·
la nomina eventuale del
Direttore Generale;
·
la nomina e revoca (art.24)
dei Sindaci e del Presidente
del Collegio
Sindacale;
·
l'approvazione del Bilancio
Preventivo e del Conto del
Bilancio o
Bilancio consuntivo anche se
quest'ultimo sarà in perdita;
·
la nomina la revoca e la
sostituzione dei liquidatori.
L'articolo 10 dello Statuto
conclude prevedendo che
"il socio può decidere
in merito all'attività di
controllo e verifica anche
utilizzando soggetti
terzi allo scopo
delegati".
In poche parole il Socio
unico, potrà fare e disfare a
suo piacimento e
potrà anche nominare chi dovrà
controllare l'operato della
Società. Tutte
operazioni queste che, secondo
il mio parere, rientrano nella
normalità
quando si tratta di
amministrare un patrimonio
privato, ma non quando si
deve amministrare un
patrimonio pubblico.
Quali limiti o contrappesi
politici sono posti in essere
di fronte allo
straripante potere del socio
unico, cioè del Sindaco?
Ma chi controlla l'unico Socio
a cui potrà essere affidato
tutto o in parte
il Patrimonio di Cesano
Boscone?
Ma, a seguito della
esternalizzazione di diversi
servizi del nostro Comune
attraverso Società
partecipate e Fondazione
Pontirolo, attraverso la
costituenda Società
Patrimoniale, quali competenze
rimangono in capo al
Consiglio Comunale?
Non è forse vero che il
Consiglio Comunale rimane
svuotato delle sue
prerogative essenziali?
Quale sarà la sorte del
personale? Il Sindaco ha detto
che sarà
affascinante!!! Lo spero
sentitamente.
Quali saranno i costi della
nuova struttura alla luce
delle nuove cariche ed
incarichi e visto che con
detta Società Patrimoniale si
può fare ciò che la
legge vieta all'Ente locale,
quale ad esempio tenere in
vita contratti di
lavoro che diversamente non
potrebbero essere più
rinnovati?
Non saranno forse i cesanesi a
dover saldare i debiti che
potranno scaturire
in futuro nella gestione di
detta Società patrimoniale?
Come avete potuto notare dalle
ragioni su esposte emergono
parecchi ed
inquietanti interrogativi,
alcuni dei quali anche di una
certa rilevanza,
che Vi invito a valutare con
attenzione prima di approvare
la costituzione
di una Società di gestione
del patrimonio di Cesano
Boscone che presenta
tantissimi interrogativi e
pochissime certezze.
Anzi, sempre secondo il mio
parere, una certezza c'è
sicuramente e bisognerà
chiamarla con il suo vero
nome, ed è quella che
mediante la costituzione di
tale Società Patrimoniale, si
da vita ad un carrozzone,
svincolato dalle
regole dell'Ente locale, utile
certamente dal punto di vista
della raccolta
dei consensi, ma che non potrà
mai essere proiettato verso il
raggiungimento
del bene comune.
Quella dei carrozzoni e/o dei
cosiddetti enti inutili,
tuttavia, non è una
faccenda che riguarda soltanto
il nostro Comune che già ne
conta un buon
numero in compartecipazione
con i comuni vicini, quella
dei carrozzoni
dicevo è un vezzo italico,
tanto è vero che la storia
repubblicana ci
insegna che subito dopo
l'avvento della nuova
costituzione sono nate
immediatamente le regioni a
statuto speciale con i suoi
parlamenti, negli
anni settanta sono nate tutte
le altre regioni con i suoi
parlamenti, le
province con i suoi
parlamenti, nelle grandi città
i consigli di zona con i
suoi piccoli parlamenti, le
società partecipate e le
fondazioni con i suoi
consigli di amministrazioni,
presidenti, sindaci, revisori,
tanti altri enti
inutili, a cui l'attuale
governo di centro destra ha
cercato di porre dei
freni, e adesso sono di moda
le Società patrimoniali.
In una sola parola oggi in
Italia, forse, saranno più
gli amministratori che
gli amministrati.
Certamente questa visione non
appartiene al mio modo di
pensare e di fare
politica.
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