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INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE DELL'11-04-2005 CONTRO IL RICONOSCIMENTO AI REPUBBLICHINI DELLA QUALIFICA DI BELLIGERANTI


La proposta del "riconoscimento della qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio militare dal 1943 al 1945 nell'esercito della Repubblica sociale italiana presentata da A.N. al Senato,". E' un vero e proprio schiaffo storico e morale ai tanti uomini e donne, giovani e anziani che hanno combattuto contro il nazifascismo per la libertà e per la democrazia. La questione, già di per sè di estrema gravità, assume toni più pesanti quando si considera che la proposta di finanziamento, dovuto dalle autorità istituzionali alle associazioni di partigiane e resistenziali, in occasione del sessantennale della Liberazione, licenziata dalla Commissione Difesa per l'Aula sin dal 4 febbraio 2004, giace a Palazzo Madama da mesi e
mesi, senza che il governo abbia ancora provveduto a renderla attuativa. Non solo: ma non ha avuto risposta la richiesta di interventi "per i cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti". La gravità di questi fatti indignano le coscienze di coloro che hanno a cuore la difesa della democrazia e delle basi fondanti la nostra Repubblica, sorta dalla lotta di liberazione, condotta da coloro che si opposero con forza e determinazione a coloro che prestavano il proprio servizio alla
causa dell'intolleranza e della devastazione civile, della violenza omicida.
Chiediamo al più presto la cancellazione di questo provvedimento, volto ingiustamente ad equiparare i morti per la libertà ai morti per la repressione, e di provvedere fin da adesso a garantire i dovuti fondi alle associazioni impegnate a celebrare il 60° Anniversario della Liberazione, momento importante per la nostra Repubblica, nata dalla Resistenza antifascista; nonché a consentire il giusto riconoscimento della titolarità per i cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti, di beneficiare degli interventi a loro dovuti. La difesa della nostra democrazia si esplica soprattutto nella difesa della memoria storica che, nell'oggettività, deve garantire giustizia civile e sociale per coloro che valorosamente si sono attivati a rendere attuativi i grandi principi di eguaglianza e di solidarietà, oggi esempi di alta civiltà per la prosecuzione della nostra battaglia internazionale per il progresso sociale e per la giustizia civile.
Grazie per l'attenzione

Il Capogruppo

Salvatore Ariemma





Un Pensiero per Giovanni Paolo II


Giovanni Paolo II, un uomo che ha condensato la vocazione di un'esistenza, spesa non per "salvare la propria vita" ma per "dare se stesso senza riserve, fino all'ultimo" Intorno alla bara, si sono riuniti con grande commozione tutti gli uomini potenti della terra. Capi di Stati tutt'ora in guerra si sono stretti la mano. Il Santo Padre "Giovanni Paolo" ha lasciato una chiara eredità per quanto riguarda la pace e per aver dato un esempio morale.

"E' amore che converte i cuori e dona la pace"03-04-2005..."All'umanità, che talora sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell'egoismo e della paura, il Signore risorto offre in dono il suo amore che perdona, riconcilia e riapre l'animo alla speranza. E' amore che converte i cuori e dona la pace. Quanto bisogno ha il mondo di comprendere e di accogliere la Divina
Misericordia! Signore, che con la tua morte e risurrezione riveli l'amore del Padre, noi crediamo in Te e con fiducia ti ripetiamo quest'oggi: Gesù, confido in Te, abbi misericordia di noi e del mondo intero"..._____________________Dal messaggio di Giovanni Paolo II ai fedeli, letto da monsignor Sandri durante la messa solenne


Salvatore Ariemma






Intervento in C.C. contro la riforma costituzionale della Casa delle Libertà

SALVIAMO LA COSTITUZIONE


Circa tre settimane fa, esattamente mercoledì 23 marzo, il Senato ha votato con 162 voti a favore e14 contrari, una riforma a mio avviso sbagliata, sotto il ricatto della Lega, mentre l'opposizione come aveva già annunciato, è uscita dall'aula al momento del voto. Con questa riforma si distruggono gli equilibri tra il primo ministro e il presidente della Repubblica, il primo
ministro e il Parlamento, il primo ministro e la Corte Costituzionale, il primo ministro e la Magistratura, una
brutta revisione della Costituzione che non renderà lo Stato più efficiente, e ridurrà la credibilità delle istituzioni. La riforma
deve fare ancora due passaggi, Camera e Senato, ma saranno chiamati a pronunciarsi solo con un sì o un
no complessivo, perchè il testo non potrà più essere modificato, ma solo confermato o respinto in blocco. Vorrei precisare, che la riforma, non partirà prima del 2011 - 2016, allora mi chiedo perché tutta questa fretta di approvarla a tutti i costi, prima dell'Elezioni Regionali? Che bisogno cera? non sarebbe stato più corretto il coinvolgimento di tutte le forze politiche, come hanno fatto i nostri padri Costituenti? Il motivo è ben chiaro alla maggioranza  degl'italiani, che il Presidente del Consiglio, se non avesse accontentata la Lega, ci sarebbe stato la crisi di Governo.
V'invito a valutare attentamente, le due formazioni Costituenti: La 1° Costituzione varata nel 1948 da: Nenni; Einaudi, Parri; Saragat, De Gasperi, Togliatti; Calamandrei, Moro, Pertini, Croce, Dossetti (con panchina di lusso: Valiani, Amendola, Nitti, Terracini, La Pira, Lazzati, Di Vittorio, Ruini, la Malfa senior...). La 2° Costituzione da: Bondi; D'Onofrio, Nania; Bossi, Calderoli, Castelli; Schifani, Pastore, Berlusconi, Fini, Previti, Dell'Utri, La Russa, (con panchina assai più risicata, ma su cui siede, La Malfa junior, Borghezio, Sgarbi, Berruti, Tremonti ). Senza offesa per nessuno, e ben sapendo che il vero valore dei politici lo misurano i posteri, la differenza tra le due formazioni appare perfino imbarazzante: comunque sufficiente a dire di che cosa sia capace l'una e di che cosa sia capace l'altra. Il guaio e' che se gli antichi godono i frutti della fama che si tributa a chi non c'e' più, i posteri godono della possibilità di agire indisturbati contro i loro avversari. Le umane vicende li hanno, infatti, resi vincitori di libere elezioni ed essi fanno quel che gli pare. "Un autentico saccheggio di patrimonio ideale". L'attuale maggioranza di governo, in totale disaccordo con le forze politiche dell'opposizione che rappresentano una larga parte del Paese, con l'approvazione della Riforma Costituzionale, porterà alla demolizione della nostra Carta Costituzionale voluta dal 90% del popolo italiano e che ha garantito negli ultimi sessant'anni la pace, la libertà, i diritti inviolabili delle persone e l'organizzazione democratica della cittadinanza. Infatti, la legge di revisione proposta, mette in pericolo l'unità della nazione e compromette, non solo la libertà e i diritti civili e politici, ma la pace, il lavoro, la salute, l'istruzione sono valori che la nostra Costituzione garantisce, con una promessa di progresso economico e sociale, di emancipazione e d'eguaglianza sostanziale per tutti i cittadini, trascurando la solidarietà tra regioni ricche e regioni povere. Essa compromette l'unità nazionale, riducendo Regioni e Comuni a piccoli mondi chiusi, divisi e tra loro non comunicanti, ostacolando la condivisione delle risorse e allargando il divario tra zone più povere e più ricche del paese.



La riforma, attribuisce poteri eccessivi al Primo Ministro compreso quello di sciogliere a suo piacimento la Camera dei Deputati e dando luogo ad un governo personale, con tratti d'autoritarismo estranei alla democrazia parlamentare. Spoglia delle sue responsabilità di garanzia il Presidente della Repubblica, riducendo la figura ad una funzione di pura facciata, indebolisce le funzioni degli altri organi dello Stato, a cominciare dalla Corte Costituzionale e dal Consiglio Superiore della Magistratura. Noi non lo permetteremo, ci opporremo con tutti i mezzi democratici e con un referendum per dire no a questa controriforma. Anche il Governo è d'accordo sul referendum ma solo, dopo le politiche previste nel 96. Voglio ricordare, che alcuni parlamentari di maggioranza di governo, sono contro questa riforma: Domenico Fisichella Vice Presidente di A.N. Giulio Andreotti, Bruno Tabaci e Renzo Gubert, sociologo Trentino dell'U.D.C. e altri che non hanno il coraggio di uscire allo scoperto. Mi auguro, che la sconfitta di queste elezione Regionali riportata dalla Casa delle libertà, li porti a prendere una saggia decisione, cioè di votare contro la Riforma Costituzionale. Questa maggioranza è delegittimata, non rappresenta più la maggioranza degli italiani e dunque dovrebbe fermare l'iter della riforma". questo voto non è solo contro il centrodestra, è un investimento politico sull'Unione". Ma l'elemento cruciale è quello del Mezzogiorno. "Sta esplodendo la bomba del Meridione. Non è frequente che il Sud voti contro il governo. Ma il Mezzogiorno è stanco, è stato penalizzato da quattro Finanziarie e ora teme l'approvazione della riforma costituzionale".

Con queste motivazioni il gruppo della Margherita aderisce all'O.d.G. presentato dai Consiglieri di Maggioranza.

Grazie per l'attenzione

Cesano Boscone, 11-04-05


Il Capogruppo

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