VOTO REGIONALE: "Questo
voto ha una forte valenza
politica, che coinvolge il
Governo, il Presidente del
Consiglio e la riforma
costituzionale".
Il Governo sta
cadendo, come era logico, perché
la sfiducia gliel'ha data il
popolo italiano (a chi ritiene che
queste erano solo elezioni
amministrative ricordo, come altra
volta, che in Spagna nel 1931
l'esito delle elezioni
amministrative determinò la
caduta della monarchia, perché
quando il popolo parla in maniera
univoca determina processi
politici inarrestabili).
Ad oggi non
sappiamo se voteremo il 26 giugno,
in autunno o alla scadenza della
legislatura.
Appare però chiaro
che si sta svolgendo una dura
battaglia all'interno di questa
destra per stabilirne il futuro,
quale cioè ne sarà la forza
trainante.
Non altrimenti
infatti si può spiegare la
posizione dell'UDC, la quale, col
suo 5 e qualcosa per cento, sfida
Berlusconi ed anche AN, per non
parlare della Lega: il gruppo
dirigente UDC infatti sa che,
andando così alle elezioni questa
destra, ed anche loro, sarà
massacrata, per cui si sta
posizionando in vista delle
elezioni del 2011 (o 2010), per
assumere la guida della
coalizione.
A mio parere si
tratta di una posizione
velleitaria, vista la sproporzione
delle forze in campo, ma non è
priva di una sua nobiltà e di una
certa lungimiranza politica.
Le scelte davanti
all'UDC non sono facili, perché
vogliono dire:
a) se la legislatura continuerà,
appoggiare dall'esterno il
Governo, ma votare contro le leggi
liberticide, riforma della
Costituzione e controriforma
dell'ordinamento giudiziario in
testa.
b) se ci sarà lo
scioglimento delle Camere, andare
da soli con tutti i rischi
conseguenti.
Il centrosinistra,
d'altro canto, non può essere
indifferente davanti a questa
operazione, perché, se avesse
successo, per la prima volta nella
storia della repubblica ci
potrebbe essere un'alternanza fra
destra e sinistra senza timori per
la tenuta dell'ordinamento
democratico: infatti, in questo
caso, la destra, anziché essere
guidata da affaristi, fascisti
(queste due definizioni sono di
Bossi nel '95) e razzisti, cioè
da gente invotabile, sarebbe
guidata da una forza che si
richiama ai valori della
Costituzione e della Resistenza,
essendo fra gli eredi di chi ha
contribuito in maniera
determinante a farle.
Pertanto le forze
alla guida delle due coalizioni in
tal modo avrebbero in comune i
valori della Costituzione e della
Resistenza, il vero collante
dell'unità nazionale.
Un caro saluto.
Salvatore Ariemma
Consigliere
Comunale della Margherita Cesano
Boscone
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