REFERENDUM
SULLA PROCREAZIONE
MEDICALMENTE ASSISTITA
La
legge 40 alla luce dei valori
laici
LA
SCIENZA RISPETTI I LIMITI
DELL’ETICA
I
quattro quesiti
puntano
fondamentalmente a due
obiettivi, distinti ma
interdipendenti: aumentare le
"libertà
procreative"- bilanciando
diversamente da quanto è
previsto dalla legge i diritti
dei soggetti coinvolti, fino a
eliminare la menzione di
quelli del concepito - e
ampliare gli spazi di manovra
della ricerca scientifica,
rendendo gli embrioni più
facilmente disponibili. Di
fatto demoliscono l'impianto
della legge che sancisce che
il concepito è un essere
umano la cui dignità va
riconosciuta e i cui diritti
(alla vita, all'identità
biologica, alla famiglia)
vanno tutelati..
I
QUATTRO REFERENDUM
1.
Il primo referendum
denominato dai promotori con
parole ingannevoli, “per
consentire nuove
cure per malattie come
l’Alzheimer, il Parkinson,
la sclerosi, il diabete, le
cardiopatie, i tumori”,
chiede che sia lecito e
possibile eliminare
l’embrione mediante: la
sperimentazione distruttiva;
la clonazione; la
crioconservazione
(congelamento). La raccolta
delle firme è stata
effettuata con l’inganno
perché ad oggi non esiste in
tutto il mondo un solo caso in
cui malattie dell’adulto
siano state guarite usando
cellule estratte
dall’embrione in provetta.
Al contrario negli esperimenti
su animali le cellule
staminali embrionali si sono
rivelate cancerogene.
Viceversa
grandi traguardi ha compiuto
la scienza usando le cellule
staminali dei tessuti
“adulti”.
Perciò
il vero quesito è:
-
Vuoi tu che i figli esistenti
in una provetta siano usati
come cavie?
-
Vuoi tu che un essere umano
possa essere ucciso per
trovare dei farmaci che
potrebbero guarire un altro
essere umano?
-
Vuoi tu che le risorse
intellettuali ed economiche
impegnate a guarire gravi
malattie con successi già
ottenuti ed altri che
prevedibilmente possono essere
conseguiti in tempo non lungo
siano distolte per ricerche
che, per ottenere un risultato
eventuale, esigono l’attesa
di molti anni?
-
Vuoi tu che molti embrioni
siano distrutti nelle
operazione di congelamento e
scongelamento?
-
Vuoi tu aprire la strada alla
clonazione?
2.
Il secondo referendum denominato
dai promotori con parole
ingannevoli “per la
tutela della salute della
donna”, chiede: che alla
fecondazione artificiale si
possa ricorrere anche se non
c’è la prova della sterilità
nella coppia e, ove questa sia
la causa della richiesta,
anche senza aver tentato prima
la cura in altri modi; che la
donna possa legittimamente
rifiutarsi di accogliere il
figlio lungamente desiderato,
dicendo di no al trasferimento
in utero dell’embrione nei
due o tre giorni successivi
alla sua formazione; che sia
possibile la selezione degli
embrioni; che si possa
generare in una sola volta un
numero illimitato di embrioni;
che sia permessa la
crioconservazione
(congelamento).
Le
firme sono state raccolte con
un po’ di inganno perché la
procreazione medicalmente
assistita (Pma) è sempre
carica di rischi non solo
fisici, ma anche psicologici
per le donne, cosicché porre
dei limiti corrisponde anche
al bene di lei. Questo
referendum, a differenza del
successivo, non chiede
l’abrogazione dell’intero
articolo 1, cosicché la
vittoria dei “si”
lascerebbe in piedi
l’affermazione che la legge
intende garantire “i diritti
di tutti i soggetti coinvolti
compreso il concepito”, ma
la svuoterebbe di contenuto
perché ne eliminerebbe le
conseguenze, consentendo
l’uccisione diretta e
volontaria degli embrioni.
Dicono che la selezione degli
embrioni è indispensabile per
eliminare quelli malati, ma
non dicono che per sapere se
un figlio concepito in
provetta è portatore di una
malattia ereditaria bisogna
distruggere anche altri
embrioni sani.
Perciò
il vero quesito è:
-
Vuoi tu che si decida di
guarire le malattie
sopprimendo i “malati”?
-
Vuoi tu che per scoprire un
embrione malato ed eliminarlo
si possano distruggere altri
embrioni sani?
-
Vuoi tu che si possa ricorrere
alla Pma anche se non c’è
una sterilità e non sono
stati tentati altri metodi per
curarla?
-
Vuoi tu che per far nascere un
bambino si distruggano
deliberatamente e direttamente
altri figli concepiti in
provetta?
-
Vuoi tu che sia considerata
una scelta giusta il rifiuto
della donna di ricevere un
figlio-embrione dopo che è
stato lungamente cercato e
formalmente richiesto
esercitando una completa
autodeterminazione?
3.
Il terzo referendum per il
quale le firme sono state
raccolte con il titolo, non
sincero, “per
l’autodeterminazione
e la tutela della salute della
donna” è identico al
secondo referendum. In
aggiunta chiede soltanto che
siano negati i diritti di
tutti i soggetti coinvolti
nella Pma, che invece sono
assicurati dall’articolo 1
della L. 40/04. Per questo
referendum si può ripetere
quanto già detto a proposito
del secondo
referendum. In aggiunta si
osserva: - Il titolo non è
sincero perché
“l’autodeterminazione”
non equivale alla totale
volubilità. La coppia (non
solo la donna!) si è già
autodeterminata al momento
della generazione
dell’embrione. Tutte le
circostanze sono state già
seriamente e a lungo
soppesate.
La
legge non costringe la donna a
ricevere l’embrione, ma si
limita a dire che non è cosa
giusta rifiutarlo.- Cancellare
i diritti di tutti i soggetti
coinvolti non significa
escludere solo quelli del
concepito, ma anche quegli
degli aspiranti genitori.
L’ideologia che non vuol
vedere un essere umano nel
concepito è arrivata a non
vedere nemmeno i diritti dei
già nati. Perciò il vero
quesito (oltre a quanto già
detto riguardo al secondo
referendum) è:
-
Vuoi tu che il concepito in
provetta sia considerato una
cosa e non un essere umano?
4.
Il quarto referendum
denominato dai firmatari “per
la fecondazione eterologa”
chiede soltanto di eliminare
il divieto di procreazione
eterologa. Se tale quesito
venisse approvato verrebbe
legalizzato non il “dono”
dello sperma e dell’ovocita,
ma l’abbandono di un figlio
da parte di chi lo ha generato
con violazione della regola
costituzionale secondo cui
“i genitori devono mantenere
i figli”. Vi sarebbe il
rischio di un rifiuto di un
figlio da parte di colui,
assai spesso l’uomo, che non
lo ha generato. Verrebbe
impedito il diritto del figlio
di conoscere le proprie
origini, ciò che talvolta è
importante, non solo per
ragioni psicologiche, ma anche
per ragioni mediche.
L’adozione
non può essere presa ad
esempio, perché essa è
finalizzata a dare genitori a
chi non ne
ha,
non a dare un figlio a chi non
ne ha e perché è un rimedio
ad un male - l’abbandono di
cui un bambino è vittima -
non la soluzione ideale;
mentre nella Pma eterologa si
ordina l’abbandono di un
figlio per darlo ad altri.
Perciò
il vero quesito è :
-
Credi tu che per un figlio che
nasce il meglio non sia avere
dei genitori veri in ogni
senso, certi, conosciuti?
La
legge 40 “è spesso spiegata
come una legge la cui
ispirazione ideale è fondata
su valori di ispirazione
cristiana , solo religiosi ,
dunque, di una parte della
popolazione e da non
“imporre” a tutta la
società per legge. Ma non è
così!
Il
legislatore che l’ha
approvata lo ha fatto sulla
base di scelte argomentabili e
valide anche sul piano laico.
E’
pur vero, infatti, che alcuni
valori (quello della vita e
della tutela dell’embrione)
sono valori che derivano anche
da un convincimento religioso,
ma la legge li afferma in nome
della loro validità e
significanza su un piano
laico, cioè di moderna
cultura giuridica, sociologica
e politica.
Il
Comitato della zona Sud-Ovest
“Scienza e Vita”, il quale
il sottoscritto ne fa
parte, il cui obiettivo è
invitare i cittadini a
disertare le urne perché il
referendum non è il modo
migliore per affrontare la
questione e perché la legge,
nonostante non sia perfetta,
pone fine al “far west
procreativo.
Le
finalità che ci proponiamo,
sono le medesime del Comitato
nazionale, tutelare e
salvaguardare la vita
dell'uomo dall'inizio alla
fine, e mantenere alto il
livello della ricerca
scientifica, sulla quale ci
deve essere un costante
controllo. Ci proponiamo di
promuovere una campagna di
sensibilizzazione sui valori
in gioco, per l'adozione del
comportamento più consono per
il referendum.
Astenersi
al referendum contro la legge
sulla procreazione assistita
“è atto di serietà e
responsabilità,“Il
non andare a votare è un
diritto sancito dalla
costituzione ed è un modo per
esprimere la nostra posizione
e riaffermare che gli esseri
umani non sono delle cavie e
ancor di più per sottolineare
che un argomento così
delicato non può essere messo
ai voti.
“Non
c’è furbizia più miserrima
di quella di chi vuole
convincere i cittadini che,
con la legge 40 sulla
procreazione assistita, si
mettono in discussione anche
la legge sull’aborto e i
diritti delle donne -
Se si abrogherà la
legge 40 saremo l’unico
Paese europeo che prevede la
selezione embrionaria tramite
la diagnosi pre-impianto senza
se e senza ma. Spieghiamo
allora agli italiani che,
senza legge, dalla prevenzione
si passerà alla
predeterminazione, con la
quale sarà stabilita la
soglia di perfezione al di
sotto della quale non si potrà
nascere. Il rischio è quello
della selezione genetica,
altro che cultura della
solidarietà e della tutela
della biodiversità”.
“Altra furbizia è quella di
non spiegare che nessuno
toglie diritti all’uomo e
alla donna ma che i quesiti
referendari toglierebbero
diritti naturali a chi,
tramite questa legge, nascerà”.
Il
non-voto esprime di certo una
posizione, a cui i cittadini,
però, dovrebbero poter
giungere in piena coscienza,
dopo aver vagliato tutte le
informazioni ed ottenuto tutti
i chiarimenti. Arduo compito,
là dove il mondo scientifico
si contraddice, là dove
ciascuno si fa portatore della
verità assoluta e paladino
della giustizia. “Per amore
della verità si deve dire che
le cellule staminali
embrionali,
non sono in grado di curare
malattie gravi come l'alzheimer.
Si tratta di notizie false,
anzi fasulle.” Altri 20
ricercatori, sempre per amore
della verità, sono pronti a
giurare il contrario. Là dove
l'etica cattolica si inserisce
prepotentemente nella vita di
quanti non condividono quei
valori. Là dove la confusione
terminologica è imperante.
L'embrione è una cellula,
come tale è vita.
“L'embrione, sostiene il
comitato, è un essere in
atto. È l'inizio
dell'esistenza.”
Pare
strano che la comunità
scientifica accetti
l’utilizzo di una tecnica
che, a tutt’oggi, nonostante
i progressi registrati,
preveda una percentuale di
successo così bassa: bisogna
concepire 300 bambini per
riuscire ad averne in braccio
26/27…Gli altri 274 sono
consapevolmente sacrificati in
nome della presunta scienza
che strumentalizza il
“presunto diritto al
figlio”.
La
maternità e paternità non
nascono solo con il
concepimento e il parto, ma
sono insiti in ognuno di noi e
trovano modi diversi di
realizzazione, ma sempre
attraverso l’amore.
L’affido di un minore o
l’adozione, ad esempio,
oltre a venire incontro
innanzitutto al bambino,
rendono genitori una coppia
solo fisicamente
“sterile”, facendo
scoprire potenzialità
affettive che altrimenti
rimarrebbero
“inutilizzate”.
La
nostra posizione è chiara ed
esplicita: siamo per il no ai
quesiti e perciò
siamo anche per il no a
questo referendum che cancella
alcuni punti importanti, ma
non li può riscrivere,
che lascia buchi e varchi
preoccupanti e che farà del
residuo della legge 40 un
totem intoccabile.
Dunque
noi non andremo a votare:anche
per ribadire alcuni obiettivi
strategici: riaffermare -
contro ogni deriva scientista
- che gli esseri umani non
sono cavie; dare ai figli
genitori veri e conosciuti,
garantendo loro la certezza di
specchiarsi nello sguardo di
un padre e di una madre; dare
nuovo slancio ad una società
che, a partire dal rispetto
dei più deboli, consolidi i
valori fondamentali del nostro
vivere civile, quali
solidarietà, giustizia,
uguaglianza, libertà e pace.
Se
vogliamo dire no dobbiamo
dirlo non andando a votare.
Grazie
per l’attenzione.
Cesano
Boscone, 24-05-05
Il Consigliere
Salvatore Ariemma
Per intervenire,
esprimere la propria
opinione, confrontarsi:
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