CONSIGLIO
COMUNALE DEL 23/05/2005
OSSERVAZIONI
SUL CONTO CONSUNTIVO
DELL’ESERCIZIO FINANZIARIO
2004
Il Conto del Bilancio
dell’anno 2004, dal punto di
vista contabile, non fa una
piega.
Dal punto di vista politico,
invece, è il documento che
promuove o boccia una
maggioranza, è la cartina di
tornasole da cui traspare
l’impegno, la fatica nel
portare avanti e realizzare
dei progetti, è il documento
che individua lo stato di
salute economico finanziario
dell’Ente.
E’ incontestabile il fatto
che, a fronte di un forte
indebitamento delle casse del
nostro Comune, sono state
realizzate poche opere e che
l’aver trasformato Cesano
Boscone in un cantiere aperto,
solo in questo ultimo periodo,
è servito solo a mascherare
l’inefficienza dimostrata in
12 anni di ininterrotto
governo di centro sinistra.
Infatti, dall’esame della
documentazione relativa al
Conto del Bilancio, il nostro
Ente Comunale, a mio parere,
risulta essere ammalato e
bisognoso di cure immediate.
Entrando nel merito,
l’andamento degli indicatori
finanziari riportati a pag. 93
della Relazione Tecnica al
Conto di Bilancio 2004 mettono
in evidenza i seguenti dati
negativi:
-
la pressione delle entrate pro
capite è passata da E. 373,17
a E. 595,10;
-
la pressione tributaria pro
capite è passata da E. 267,88
a E. 360,90;
-
il grado di rigidità
strutturale si aggira intorno
al 40%;
-
il grado di rigidità per
indebitamento è
dell’11,01%;
-
l’indebitamento pro capite
è passato da E. 418.17 a E.
728,41;
-
la propensione
all’investimento è in
discesa libera dal 26,12% del
2003, è passata al 17,35 del
2004;
-
come pure l’investimento pro
capite che da E. 238,35 del
2003 è sceso a E. 151,12 del
2004.
Dati questi che stridono con
la virtuosità sancita per
legge di cui si vanta il
nostro Ente Comunale, dati
questi che impietosamente
puntano il dito sullo stato di
malessere
economico-finanziario del
nostro Ente, specie se si
considera che a fronte di un
aumento dell’indebitamento
pro capite, corrisponde una
drastica riduzione della
propensione all’investimento
sia generale che pro capite.
La lettura delle tabelle da me
elaborate, consistenti in tre
facciate e allegate al
presente intervento ci aiuterà
a meglio comprendere la
criticità della situazione
economico-finanziaria del
nostro Ente Comunale, la cui
attività è stata fortemente
condizionata da motivi
elettorali (così si esprime
l’autore della Relazione
Tecnica al Rendiconto della
Gestione a pag.48).
Infatti.
VEDI TABELLE
Inoltre, non di poco conto è
il dato negativo del disavanzo
di E. 328.117,41 indicato a
pag. 2 della Relazione
Tecnica.
Molte perplessità sorgono in
relazione al fatto che il
programma più consistente è
quello relativo
all’Ordinamento ed
Organizzazione, che,
assorbendo risorse per E.
4.152.855 (mortificando gli
altri programmi), lascia
intravedere la volontà
politica di investire ingenti
risorse a favore di una
maggiore burocratizzazione
dell’Ente Comunale, a
discapito di un suo salutare
snellimento.
Come pure molte perplessità
sorgono dal fatto che i ricavi
per i servizi pubblici a
domanda individuale non
coprono i costi se non in
ragione del 60,07%, chiudendo,
nel 2004, con una perdita di
oltre un milione di euro che
va a sacrificare altre risorse
generali.
Infine segnalo con
preoccupazione che due
parametri su otto, da
considerare per
l’individuazione delle
condizioni strutturalmente
deficitarie (allegato b alla
Relazione del Collegio dei
Revisori), sono ben oltre i
limiti consentiti e
precisamente:
-
il volume dei residui attivi
di fine esercizio proveniente
dalla gestione di competenza,
con esclusione di quelli
relativi all’ICI ed ai
trasferimenti erariali, è
superiore al 21% delle entrate
correnti di cui ai titoli I,
II e III;
-
il volume dei residui passivi
di fine esercizio provenienti
dalla gestione di competenza
delle spese correnti è
superiore al 27% delle spese
di cui al titolo I della
spesa.
A riguardo il Collegio dei
Revisori nelle pagg. 13 e 14
così si esprime:
“Dalla verifica effettuata
nei residui attivi, il
Collegio ha rivelato che vi
sono residui attivi
provenienti dagli anni 2000 e
precedenti che hanno sì
sussistenza della ragione del
credito ma su cui si
raccomandano gli uffici
responsabili di procedere
entro il 31/08 del corrente
anno al recupero delle somme
scritte al fine di non
inficiare il parere sugli
equilibri di bilancio 2005”.
Nel condividere pienamente la
preoccupazione espressa dal
Collegio dei Revisori, secondo
cui non è possibile fondare
alcuna certezza di Bilancio
facendo affidamento solo su
un’ingente somma di residui
attivi per far fronte ad
un’ingente somma di
pagamenti di residui passivi,
aggiungo che mentre i residui
passivi accertati sono e
debbono essere pagati ai
rispettivi creditori, non
altrettanto si può dire dei
residui attivi, di cui ancor
oggi non si ha la certezza del
loro recupero, residui attivi
che ammontano a E.
14.906.197,89 pari al 70% del
Bilancio di Previsione del
2005.
A buon ragione il Collegio dei
Revisori teme che il mancato
recupero dei residui attivi
possa effettivamente inficiare
l’equilibrio del Bilancio
2005.
I dati e i relativi commenti
sopra esposti non lasciano
alcun dubbio sulla criticità
della situazione economico
finanziaria dell’Ente, che
necessita di una cura
immediata capace di snellire
la macchina comunale, capace
di ricercare delle economie
attraverso le quali si possa
invertire la rotta
dell’indebitamento.
Ma non è tutto.
Alla criticità
economico-finanziaria si
aggiungono i numerosi problemi
mai risolti, aggravati da una
politica ventennale disastrosa
(si pensi soltanto ai centri
commerciali) e i numerosi
progetti molto chiacchierati e
mai eseguiti.
Mi riferisco alla
realizzazione della piscina il
cui iter amministrativo è
fermo da sei anni al palo di
partenza, perché pare che
ancora devono essere
perfezionati gli atti con il
Comune di Milano ed il Pio
Istituto di Maternità per
l’acquisizione dell’area.
Mi riferisco alla
realizzazione del nuovo
Cimitero il cui iter
amministrativo è fermo da
cinque anni al palo di
partenza e visti i pareri
negativi del Parco Sud, il
primitivo progetto è stato
letteralmente stravolto.
Mi riferisco alla
realizzazione del nuovo
Municipio, da alcuni anni
programmato ed il cui iter
amministrativo è ancora fermo
al palo di partenza.
Mi riferisco alla costituzione
della Società di
Trasformazione Urbana (STU),
finalizzata alla
riqualificazione del sud-ovest
di Milano alla
riqualificazione della nuova
vigevanese, e del quartiere
Tessera in particolare,
costituzione, inserita nella
programmazione di svariati
anni, il cui iter
amministrativo è ancora fermo
al palo di partenza.
Mezzi pubblici inadeguati ed
al collasso.
Le piste ciclopedonabili che
dovranno essere riviste e
realizzate in un contesto
sovracomunale.
La tangenzialina da e per
Muggiano, ecc, ecc, ecc.
In attesa di trovare le
soluzioni ai numerosi
problemi, propiziati dalle
amministrazioni rosse che nei
tempi si sono succedute,
propongo di istituire dei
corsi, possibilmente serali,
che abituino i cesanesi a
convivere con il problema
della viabilità e del
traffico specie nel quartiere
tessera, a convivere con il
problema dei trasporti
pubblici, proponendo marce
solitarie (salutare e più
veloce rispetto ai mezzi
pubblici) per raggiungere la
fermata della metropolitana di
Milano-Bisceglie, a convivere
con il problema
dell’inquinamento, ecc. ecc.
I momenti dell’ascolto, che
ultimamente
l’amministrazione comunale
ha messo in atto in relazione
al problema del Trasporto
Pubblico, sono finiti, come
pure sono finiti i tempi di
ricreazione post-elettorale.
E’ giunto il momento che
l’attuale maggioranza di
centro sinistra prenda
coscienza finalmente dei
numerosissimi problemi dei
cittadini e cerchi, una volta
per tutti, di risolverli,
tenendo sotto attento
controllo i conti del nostro
Ente Comunale, virtuosi, come
ho detto prima, solo per
legge.
Vincenzo Bongiorno
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