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sabato  13.03.2004, CET 11:25
 

ECONOMIA AREA OVEST DI MILANO

LE GRANDI INDUSTRIE DEL SETTORE METALMECCANICO E TESSILE IN CRISI: LA CONCORRENZA "SLEALE" DEI PAESI ASIATICI
LA  RISPOSTA ALL'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE FATTA DAL SENATORE FRANCO SERVELLO IN MERITO ALLA VERTENZA IAR-SILTAL PER CAPIRE E COMPRENDERE

L’allarme dei sindacati, da parte dei segretari di zona di Cgil e Cisl, Primo Minelli e Alessandro Grancini, arriva proprio con l’annuncio della chiusura della «Multimoda», azienda di Bareggio, nella quale sono occupati 64 dipendenti, che segue  la notizia che  la «Piad» di Ozzero, che occupa 103 dipendenti, ha chiesto il concordato preventivo. Queste seguono il fallimento della Rimoldi Necchi di Busto Garolfo e la ristrutturazione della «Abb» di Vittuone, dove in totale in emtrambe le aziende si sono persi circa 400 posti. Inoltre, la «Manifattura di Legnano» e la «Bull» di Pregnana Milanese hanno chiesto la cassa integrazione straordinaria per 233 lavoratori, mentre sono in corso trattative per il futuro di «Pharmacia» di Nerviano (800 dipendenti) e il trasferimento della «Siltal» di Abbiategrasso (530 lavoratori). Il tasso di disoccupazione in questa parte dell'ovest milanese, nell'area tra Legnano, Magenta e Abbiategrasso, sfiora  il 6%, contro una media provinciale del 4,5%; questi dati sono congruenti anche con quelli dell’Agenzia Regionale e dell’Osservatorio provinciale sul lavoro: nell’ultimo trimestre del 2003, i contratti a tempo indeterminato stipulati in quest’area sono calati del 30% rispetto a un anno fa e il numero degli avviamenti al lavoro è inferiore del 5% a quello delle cessazioni. A queste aziende si aggiunge l'Alfa di Arese. La speranza in questo quadro negativo si spera che sia la nuova fiera Rho-Pero, la cui inaugurazione è stata data per certa il primo sabato di aprile 2005, che porterà nuove occasioni e opportunità di lavoro.

CLICCA PER VEDERE LA FOTO

Ennesima protesta degli operai dell'Alfa di Arese. Questa volta davanti al tribunale di Milano

LA RISPOSTA AL SENATORE SERVELLO IN MERITO ALL'INTERROGAZIONE URGENTE SULLA VERTENZA IAR-SILTAL


TRATTO DAL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA RISPOSTA DATA AL SENATORE SERVELLO, (AN), DA VIESPOLI, SOTTOSEGRETARIO DI STATO PER IL LAVORO E LE POLITICHE SOCIALI



 
VIESPOLI, sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Signor Presidente, la situazione descritta nell'atto ispettivo urgente del senatore Servello è relativa alla chiusura dello stabilimento della Iar-Siltal di Abbiategrasso.
Dalle notizie apprese dai competenti uffici risulta che, nel corso di un incontro svoltosi il 26 febbraio scorso con le organizzazioni sindacali, la società ha presentato il piano industriale che conferma la chiusura dello stabilimento di Abbiategrasso ed il trasferimento della produzione a Ticineto. Secondo l'azienda il mercato è in difficoltà a causa della sovrapproduzione dell'industria europea, che ha determinato un aumento della competizione fra i produttori ed un generalizzato calo dei prezzi nel settore e quindi minori utili per il produttore. Inoltre, da circa tre anni il mercato dell'Europa occidentale è stato invaso da produzioni di origine turca, coreana e cinese a prezzi realmente molto bassi a causa del basso costo di manodopera che tali aziende sostengono. La Iar-Siltal, secondo quanto reso noto dall'azienda, risentirebbe in modo particolare di questa situazione perché era leader nella fascia bassa del mercato, proprio quella su cui incidono le aziende asiatiche e turche. Secondo la società è necessario ristrutturare l'azienda e la chiusura di Abbiategrasso, dove verrà comunque mantenuto un deposito di prodotti finiti con l'utilizzo di circa dieci-quindici persone, è imprescindibile per poter attuare i piani di ristrutturazione e di rilancio dell'azienda stessa. Il restante personale verrà invece trasferito presso lo stabilimento di Ticineto, dove si concentrerà la produzione delle asciugabiancheria e dei congelatori e conservatori per gelati. Secondo l'azienda, la realizzazione di tali provvedimenti comporterà un grosso impegno nei confronti del personale, per il quale verranno messe a disposizione nuove attrezzature logistiche, nonché una rilevante serie di investimenti. L'azienda ritiene che sia possibile garantire i posti di lavoro all'intero personale di Abbiategrasso solo mediante il trasferimento a Ticineto secondo modalità che verranno concordate in un'ottica di flessibilità con le organizzazioni sindacali.Non posso che condividere le preoccupazioni del senatore Servello e posso assicurare che gli sviluppi della vicenda in oggetto saranno seguiti con attenzione.Per il momento, la competente direzione provinciale ha reso noto che il giorno 10 marzo 2004 si svolgerà un incontro con le parti sociali presso la provincia di Milano e risulta anche che è intenzione delle organizzazioni sindacali richiedere l'intervento del Ministero delle attività produttive per discutere il piano aziendale. Fin d’ora esprimo la disponibilità del Ministero ad intervenire direttamente su eventuale richiesta delle parti.

*SERVELLO (AN). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERVELLO (AN). Signor Presidente, onorevoli colleghi, onorevole sottosegretario Viespoli, è la prima volta che colloquio con lei in questa legislatura e mi dispiace farlo su una vicenda particolarmente delicata ed allarmante dal punto di vista sociale, perché si tratta di mettere sulla strada circa 500 famiglie, per una questione, come lei ha rilevato attraverso le informazioni che le sono pervenute, che riguarderebbe una crisi del mercato di produzione della Siltal di Abbiategrasso e di un’altra località. A questo punto bisognerebbe fare un’indagine di mercato attraverso il Ministero delle attività produttive, perché si dà il caso che quella di Abbiategrasso sia una delle zone migliori e più fervide dal punto di vista del lavoro, della produzione e anche dei consumi, tant’è che proprio sui giornali di oggi è apparsa un’intervista del presidente dell’API, l’Associazione delle piccole e medie industrie, che riporta i dati di una ripresa produttiva ed economica generale.Ora, posso capire - mi scusi la malizia - che questa società voglia liberare un terreno di notevole rilievo dal punto di vista dei valori urbanistici. Benissimo; c’è il comune di Abbiategrasso che garantisce a quest’azienda, ove volesse vendere tale terreno, un terreno comunale ove potrebbe trasferire la propria produzione.Viceversa, cosa propone questa società? Mi sembra di ricordare la vicenda Nestlé, che fu vissuta proprio ad Abbiategrasso, quando i proprietari della Nestlé assicurarono che comunque avrebbero dato luogo ad altra produzione similare nella zona.La verità è che la Nestlé se ne è andata, ha venduto molto bene il territorio centrale proprio alla città, dopo di che è scomparsa. Onorevole sottosegretario, vorrei che lei intervenisse sul Ministero delle attività produttive, perché non sono convinto - nessuno sul posto è convinto - che ci sia una crisi di questa natura per la concorrenza di prodotti asiatici, cinesi e quant’altro. Vorrei che prendesse cortesemente atto che si è tentato già di indurre i sindacati ad accedere alla cassa integrazione e i dipendenti si sono rifiutati. Consideri ora che l’80 per cento di questi dipendenti è costituito da donne: com’è possibile pensare che, per ragioni interne, ove entrano in gioco interessi dell’azienda, queste donne ogni giorno possano fare in pullman o con altri mezzi non so se 150 chilometri per andare in un’altra Provincia a lavorare e poi tornare la sera. Significa in pratica distruggere delle famiglie e indurre gradualmente queste dipendenti a rinunciare al proprio lavoro.Come lei ha giustamente detto, vi sono stati degli incontri anche a livello di assessorato dell’industria della regione Lombardia e l’Agenzia per il lavoro si è impegnata ad aprire una trattativa a livello ministeriale (penso che si tratti del Ministero delle attività produttive), in maniera che si faccia pressione ancora sul gruppo Occimiano affinché venga sospesa la cassa integrazione a zero ore.Un incontro tra i sindacati e le istituzioni regionali, che doveva avvenire l’altro ieri, è slittato al 17 marzo, quello tra i sindacati e l’Assolombarda è in calendario il 9 marzo.Ora, da quello che noi apprendiamo da fonti regionali, sembra che la Regione intenda sostenere la causa dei lavoratori sul piano politico, però non è in grado di intervenire sul piano strettamente sindacale.Mentre noi parliamo tutte le forze sociali e politiche di questo centro importante che è Abbiategrasso si stanno radunando per vedere quali soluzioni adottare. Vorrei dare una buona notizia e cioè che il Ministero, al di là delle notizie rilevate, intende approfondire quello che è stato asserito circa questa crisi che si risolverebbe - chissà come - trasferendo 500 dipendenti da una cittadina ad un’altra cittadina distante oltre 100 chilometri. Mi pare che sia una soluzione abborracciata, una soluzione interessata che va contro gli interessi della città, di quella comunità e dei lavoratori.Questa è la raccomandazione che vorrei fare, tramite lei, al Governo, perché finalmente non si dia troppo respiro e troppe possibilità a queste manovre di taluni gruppi che molte volte accedono solo ai propri interessi dimenticando quelli dei dipendenti, dei lavoratori e dei cittadini in generale.

 

V.A.

 

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