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ATTENTATO
IN IRAQ
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ATTACCATO
CONVOGLIO A NASSIRIYA: UN
ITALIANO MORTO, 4 FERITI
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05 giugno 2006 - Alle 21.35
ore locali (19.35 ora
italiana) lungo una rotabile
100 chilometri a nord di An
Nasiriya, in un attentato,
un
militare italiano è morto,
uno è ferito gravemente e tre in modo più leggero.
Lo
ha detto il capo di stato
maggiore della difesa l' ammiraglio Gianpaolo
Di Paola, prendendo la parola
durante la cerimonia per il 192/o
anniversario di fondazione
dell' Arma dei Carabinieri.
Secondo quanto si
è appreso allo Stato maggiore
della difesa un ordigno ha
investito il veicolo di testa
di una pattuglia della Brigata
Sassari. Alla luce
dell'attentato a Roma è stato annullato il Carosello
dei carabinieri in programma
stasera. L'evento avrebbe dovuto concludere,
come da tradizione, la festa
per il 192mo anniversario della fondazione
dell'Arma dei carabinieri.
La vittima è il
caporalmaggiore Alessandro
Pibiri, 25 anni, della Brigata
Sassari. Gravissimo il
caporalmaggiore Luca Daga, tre
i feriti lievi.
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7 maggio 2006
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Muore
anche il maresciallo ferito
a Nassiriya
Il
maresciallo dei carabinieri
Enrico Frassanito, il
superstite della strage di
Nassiriya. è deceduto oggi,
7 maggio. Era rientrato a
Verona nel pomeriggio. Era
l'unico superstite
dell'attentato del 27 aprile.
Le sue condizioni erano
gravissime a causa delle
ferite e delle ustioni.
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I giardini
in memoria dei Caduti di
Nassiriya, la cerimonia è
avvenuta oggi a Milano al
Gallaratese, tra piazzale
Kennedy e via De Gasperi
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30 aprile 2006 h. 09.20
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FOUR
SOLDIERS KILLED IN IRAQ BLAST
Four soldiers, three Italian
and a Romanian, have died when
an explosion ripped through
their convoy in southern Iraq.
The Italian defence ministry
said a fourth Italian was
seriously wounded in the
attack
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BOMBA A
NASSIRYIA, MORTI 4 SOLDATI, 3
ITALIANI
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RIMPATRIATI I NOSTRI
MILITARI CADUTI A NASSIRIYA
30 aprile 2006 h. 09.20 - Sono in Italia i corpi dei tre
militari italiani caduti a
Nassiriya il 27 aprile: il
capitano Nicola Ciardelli e i
marescialli dei Carabinieri
Franco Lattanzio e Carlo De
Trizio. L'aereo che li
trasportava, un C-130 dell'
Aeronautica militare, e'
atterrato all'aeroporto di
Ciampino. Ad accogliere le
salme, oltre ai parenti delle
vittime, ci sono il presidente
della Repubblica Ciampi
accompagnato dalla signora
Franca. Presenti anche il neo
presidente della Camera Fausto
Bertinotti, il ministro degli
Esteri Gianfranco Fini e
quello della Difesa Antonio
Martino, il sottosegretario
alla presidenza del Consiglio
Gianni Letta, Emma Bonino, il
presidente della regione Lazio
Piero Marrazzo e quello della
regione Abruzzo Ottaviano Del
Turco e il sindaco di Roma
Walter Veltroni.
Per quanto riguarda i
funerali, dovrebbero tenersi a
Roma nella mattina di martedì.
Lo rendono noto fonti dello
stato maggiore della Difesa.
ITALIANI MORTI A NASSIRIYA PER
CHOC TERMICO DENTRO IL
BLINDATO
Sono morti a causa di uno choc
termico provocato dall'alta
temperatura che si è creata
nel mezzo blindato dopo
l'attentato. A questa
conclusione sono arrivati, in
serata, i medici legali che
hanno eseguito le autopsie
sulle salme del capitano
Nicola Ciardelli e dei
marescialli dei Carabinieri
Franco Lattanzio e Carlo De
Trizio. Autopsie che si sono
svolte nell'istituto di
medicina legale dell'università
'La Sapienza' di Roma dove è
stato accertato che i militari
italiani, uccisi da una bomba
mentre erano a bordo di un
blindato, sono stati uccisi
quasi all'istante proprio
dall'enorme quantità di
calore che si è sprigionata
nel blindato. Restano
"sempre gravi, ma
stazionarie" le
condizioni del maresciallo
Enrico Frassanito, il
sottufficiale dell'Arma
rimasto ferito nell'attentato
a Nassiriya. La prognosi è
sempre riservata. (fonte
Ansa.it)
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ROMA 27 aprile - E' stato un ordigno
posto al centro della
carreggiata a provocare oggi a
Nassiriya quattro morti - tre
militari italiani e un
graduato rumeno - e almeno un
ferito molto grave.
Questi i nomi dei tre militari
italiani vittime dell'
attentato oggi a Nassiriya:
capitano dell' esercito Nicola
Ciardelli, effettivo al 185/o
Reggimento acquisizione
obiettivi di Livorno;
maresciallo Capo dei
Carabinieri Franco Lattanzio,
effettivo al Comando
Provinciale Carabinieri di
Chieti; maresciallo Capo dei
Carabinieri Carlo De Trizio,
effettivo al Comando
Provinciale di Roma - Nucleo
Radiomobile.
Un
posto di blocco dei
Carabinieri a Nassiryia
Il maresciallo Aiutante dei
Carabinieri, Enrico Frassanito,
effettivo al Comando
Provinciale dei Carabinieri di
Verona, sta per essere
trasferito dall'ospedale da
campo italiano di Nassiriya
nell'ospedale americano di Ari
Fajat, a circa 150 km da
Kuwayt City. Le sue condizioni
sono gravi.
Questa la ricostruzione
ufficiale dell'accaduto fatta
dallo Stato maggiore della
Difesa. "Alle 8:50 ora
locale (le 6.50 ora italiana),
lungo una strada a sud ovest
dell'abitato di An Nasiriyah,
una pattuglia del Contingente
italiano composta da quattro
veicoli protetti del
Reggimento carabinieri della
MSU (Multinational Specialized
Unit) con a bordo un Ufficiale
dell' Esercito, 15 militari
dell' Arma dei carabinieri ed
un graduato della Polizia
Militare rumena venivano
coinvolti nell' esplosione di
un ordigno posto al centro
della carreggiata".
Dei due militari italiani
rimasti gravemente feriti e
ricoverati nell'ospedale da
campo italiano, uno e' poi
morto per le ferite riportate.
Sul posto sono intervenuti
immediatamente i soccorsi e
diverse pattuglie del
Contingente italiano che, con
l' ausilio della polizia
locale, hanno provveduto a
mettere in sicurezza l'area.
Il convoglio - spiega il
comunicato - si stava recando
al PJOC (Provincial Joint
Operation Centre, la sala
operativa integrata delle
Forze di sicurezza della
Provincia) dove i militari
coinvolti nell attacco
avrebbero dovuto svolgere il
loro regolare servizio per le
consuete attività di
coordinamento con le Forze di
sicurezza locali nel controllo
del territorio. Sono in corso
accertamenti, condotti in
stretto coordinamento con la
polizia locale, intesi ad
individuare la natura
dell'ordigno, l'origine
dell'esplosione e gli
eventuali responsabili.
Non è ancora chiara la
matrice dell' attentato. Gli
organismi investigativi e di
intelligence sono al lavoro -
analizzando ogni particolare
al microscopio, dalla
particolarità dell'esplosione
al tipo di esplosivo usato -
per capire chi c'é dietro
all'attacco di una violenza
inedita, per la
"tranquilla"
provincia di Dhi Qar, almeno
con riferimento agli ultimi
mesi.
FORZE INTERNAZIONALI, LA ZONA
SUD
Nel sud dell'Iraq, in cui si
trova Nassiriya, dove opera il
contingente italiano (2.600
uomini circa), il controllo
della zona, che gravita
intorno a Bassora, é affidato
alle forze britanniche (circa
8.000 soldati). Tra i paesi
che forniscono uomini e mezzi
nella regione, abitata in
prevalenza da sciiti, ci sono
la Romania, il Giappone, la
Danimarca e la Norvegia. Ai
giapponesi sono affidate
esclusivamente attività
logistiche.
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ARCHIVIO
NEWS E SPECIALE IRAQ
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RIENTRATI
IN ITALIA TRE DEI
BERSAGLIERI FERITI
(AGI) - Roma, 8 apr. 2003 - Con
un volo proveniente da
Tallil, via Abu Dhabi, sono
rientrati questa notte a
Roma tre dei 12 bersaglieri
rimasti leggermente feriti
ieri negli scontri a fuoco
di Nassiriya. Si tratta del
sottotenente Masismo Pupo di
Rho (Milano), del caporal
maggiore Francesco Galati di
Surano (Lecce) e del primo
caporal maggiore Daniele
Vadrucci di Poggiardo
(Lecce), tutti appartenenti
alla 132esima brigata
corazzata Ariete, di stanza
a Pordenone. Con loro c'e'
anche il maresciallo
ordinario dei Carabinieri
Maurizio Schiavone, ferito
leggermente il 4 aprile nei
pressi della base Libeccio.
L'aereo speciale e'
atterrato all'aeroporto di
Fiumicino a mezzanotte e
cinque minuti.
Ad accogliere i
militari era presente tra
gli altri il sottocapo di
Stato maggiore
dell'esercito, tenente
generale Emilio Marzo.
Martedì 18/11/2003
Si terranno, oggi, 18/11, a
Roma i funerali di Stato
delle vittime 19 vittime, 12
carabinieri, 5 soldati
dell'esercito e 2 civili.
ECCO,
TUTTI I CARABINIERI
DELL'AREA CHE PARTECIPANO
ALLA MISSIONE IN IRAQ
Il tenente Pierpaolo Sinconi,
34 anni, ha prestato
servizio alla Compagnia di
Vigevano dall’agosto 1999
al settembre 2001 come
comandante del nucleo
operativo e radiomobile e
vice dell’allora
comandante, il capitano
Stefano Bosi. Eccezionale il
suo curriculum: due
lauree e la perfetta
conoscenza di quattro lingue
straniere, inglese,
francese, tedesco e russo.
Durante la sua permanenza a
Vigevano fu impegnato in
molte indagini di polizia
giudiziaria e tra il
2000 e il 2001 andò in
Kosovo con il contingente
italiano nella missione Kfor
a Mitrovica. Nel
settembre 2001 ha lasciato
Vigevano. . Con lui,
tra gli altri, in Iraq,
nella missione
“Antica Babilonia”, c’è
anche il capitano Nicola
Melidonis, comandante della
Compagnia di Voghera.
A Garbagnate M.se, invece,
abita un maresciallo dei
carabinieri, le cui
generalità per motivi
di sicurezza non è
possibile diffondere, che
sta prestando servizio nella
base italiana del sud Iraq.
Il maresciallo, che ha alle
spalle già esperienze
in zone di guerra, fa parte
della 2ª Brigata Mobile, ed
era partito nel mese di
ottobre dalla base di Laives,
vicino a Bolzano
Mercoledì 12/11/2003, CET
17:00
STRAGE A
NASSIRIYA: MORTI 15 SOLDATI
ITALIANI, VITTIME ANCHE TRA
I CIVILI E NUMEROSI FERITI
Speciale Iraq: il dopo
Saddam: info, video e news,
oltre 100 links per capire e
comprendere, clicca qui
Alle 8,40 italiane attentato
a Nassiriya, colpita caserma
con un camion bomba, con a
bordo due kamikazee . Le
vittime sono 11 carabinieri,
4 militari dell'esercito e 2
civili. Morti 8 iracheni,
decine i feriti. E' il più
grave episodio dal '45 per
il nostro esercito. Bush:
condoglianze all'Italia,
apprezzamento per la
leadership di Berlusconi.
Il sindaco di Milano,
Gabriele Albertini, ha
convocato per domani (12/11)
un consiglio straordinario
della giunta comunale dopo
l'attentato contro i
militari italiani avvenuto
oggi a Nassiryia, in Iraq.
Domani e' anche previsto il
lutto cittadino, come in
tutti i comuni italiani.
Albertini nel pomeriggio di
oggi si e' inoltre recato
presso la famiglia di Ivan
Ghitti, 30anni, il
carabiniere milanese ucciso
nell'esplosione, per
esprimere ai genitori il
profondo cordoglio di tutta
la cittadinanza.
Il presidente della Regione
Lombardia, Roberto Formigoni,
si e' unito ai messaggi per
l'attentato in Iraq ai danni
dei carabinieri italiani.
"Esprimo il dolore e lo
sgomento mio personale e
della Lombardia di fronte a
questa terribile
notizia". Formigoni ha
espresso anche solidarieta'
all'Arma dei carabinieri:
"Mi unisco alla
vicinanza alle famiglie
delle vittime insieme al
pensiero sempre presente per
i nostri soldati che sono in
Iraq al servizio della
pace".
Mentre un presidio dei
sindacati Cgil, Cisl e Uil
e' stato organizzato in
piazza San Babila, per
condannare l'attentato a
Nassiryia contro i militari
italiani. Le parti sociali
invitano inoltre tutti i
lavoratori ad effettuare
domani in tutti i luoghi di
lavoro 10 minuti di
sciopero. Alla base della
mobilitazione c'e', hanno
detto i rappresentanti delle
parti sociali ''l'opzione
per la pace da sempre
espressa e sostenuta con la
forza dal mondo del lavoro
milanese contro ogni
irragionevole logica della
guerra preventiva''.
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