Il termine NATO è
l'acronimo di North Atlantic
Treaty Organization, in
italiano Organizzazione del
Trattato Nord Atlantico. E'
un'organizzazione
internazionale per la
collaborazione nella difesa,
creata nel 1949 in supporto
al Patto Atlantico che venne
firmato a Washington D.C. il
4 aprile 1949. Il suo altro
nome ufficiale è
l'equivalente francese, l'Organisation
du Traité de l'Atlantique
Nord, o OTAN.
La misura fondamentale del
trattato viene enunciata
nell'articolo 5 che
stabilisce:
Le parti concordano che un
attacco armato contro una o
più di esse, in Europa o
Nord America, deve essere
considerato come un attacco
contro tutte e di
conseguenza concordano che,
se tale attacco armato
avviene, ognuna di esse, in
esercizio del diritto di
autodifesa individuale o
collettiva, riconosciuto
dall'articolo 51 dello
Statuto delle Nazioni Unite,
assisterà la parte o le
parti attaccate prendendo
immediatamente,
individualemente o in
concerto con le altre parti,
tutte le azioni che ritiene
necessarie, incluso l'uso
della forza armata, per
ripristinare e mantenere la
sicurezza dell'area Nord
Atlantica.
Questa misura era concepita
in modo tale che se l'Unione
Sovietica avesse lanciato un
attacco contro uno qualsiasi
dei paesi membri, questo
sarebbe stato trattato da
ciascun paese membro come un
attacco diretto, ed era
rivolta soprattutto a una
temuta invasione sovietica
dell'Europa occidentale. La
temuta invasione sovietica
non avvenne mai, ma questa
misura venne utilizzata per
la prima volta nella storia
del trattato il 13 settembre
2001, in risposta
all'attacco terroristico
dell'11 settembre 2001.
(fonte wikypedia).
PERCHE' SIAMO IN
AFGHANISTAN? L'OPERAZIONE DI
MANTENIMENTO DELLA PACE
L'ISAF (International
Security Assistance Force),
è una missione di
mantenimento della pace, decisa
dall'O.N.U., che opera
in Afghanistan sin dal 2002
per garantire un ambiente
sicuro in cui le istituzioni
democratiche possano
svilupparsi. E' una missione
di circa 9000 uomini a cui
aderiscono 36 nazioni, 26
appartenenti alla Nato e 10
alle altre nazioni.
Il
logo della Missione
IL RUOLO DEL COMANDO
ITALIANO FONDAMENTALE PER IL
PROCESSO DEMOCRATIZZAZIONE DEL PAESE
Il Comando di Corpo
d'Armata di Reazione Rapida di
Milano e Solbiate Olona ha
sede nella caserma "Ugo
Mara" in
provincia di Varese, nei
pressi di Malpensa. Il corpo
d'armata è una task force,
a prevalenza italiana, formata dal personale di 13
nazioni e di militari di
altri paesi, di cui 10 non
appartenenti alla NATO. La
lingua ufficiale del Comando
è l'inglese. 1500 sono
i militari che sono
impiegati.
Dopo 10 mesi di
intensa preparazione, ha
assunto la guida della
più importante missione
della NATO, per un periodo
di 9 mesi, dall'Agosto del
2005 al maggio 2006. Il
comando italiano ha permesso
e contribuito al
processo di
democratizzazione del Paese
in cui le Forze Militari
Internazionali, hanno
contribuito insieme alle Forze
di Sicurezza Afghane, allo
svolgimento delle prime
elezioni libere in 25 anni e
dopo pochi mesi hanno
assistito all'insediamento
del primo Parlamento
democraticamente eletto dopo
30anni, eletto dopo la
caduta del regime dei
talebani.
LA CERIMONIA DEL
RIENTRO DEL COMANDO
In piazza Duomo a Milano
ha così avuto luogo la
cerimonia militare per
accogliere il rientro
ufficiale del comando della
Missione Internazionale
di Pace ISAF VIII in
Afghanistan, alla quale hanno
partecipato le massime
autorità civili e
militari, tra le quali
il ministro della
Difesa, Antonio Martino,
il sindaco di
Milano Gabriele
Albertini, il
Generale Filiberto
Cecchi, Capo si Stato
Maggiore dell'Esercito,
l'ammiraglio Giampaolo
Di Paola, Capo di Stato
Maggiore della Difesa.
Il
Generale C.A. MAURO DEL
VECCHIO, durante la sua
allocuzione
La città, ieri 13 maggio, ha festeggiato
con grandi onori il
rientro dal teatro afghano
del Comando, che è
guidato dal Generale Mauro
del Vecchio, bersagliere,
che, in passato, ha partecipato con
funzioni di comando a
numerose operazioni
all'estero: in
Bosnia-Erzegovina, in
Macedonia e in Kosovo.
Nei discorsi e nelle
allocuzioni degli
intervenuti il tema
del brillante risultato
delle operazioni è stato
preceduto dal cordoglio
per i recenti gravi fatti
di lutto, come quello del
Sindaco di Milano,
Gabriele Albertini:
"La cerimonia di
oggi, è un'occasione di
gioia e soddisfazione per
i brillanti risultati
conseguiti in nove mesi
difficili, è funestata
dalla recente grave lutto
che ha colpito le Forze
Armate e con esse il
cuore della Nazione.
Sacrificio questo che
si aggiunge a quello dei
colleghi che sono
precedentemente scomparsi
in incidenti in
Afghanistan o in altri
vili attentati compiuti in
Iraq. Abbiamo ancora
impresse le immagini delle
bare del Capitano Manuel
Fiorito e del Maresciallo
Capo Luca Polsinelli, del
commovente cordoglio degli
alpini, del dolore delle
famiglie, dell'estremo
saluto del Presidente
della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi e di tutta
l'Italia."
Mentre il ministro uscente
della difesa sulla
politica estera e quella
militare, Antonio
Martino, dopo la
cerimonia ( VIDEO), a colloquio con
i giornalisti, ha
auspicato convergenze fra
maggioranza e opposizione.
"Ora si apre una
nuova stagione
politica - ha detto
Martino - nella quale
spero che, sulle grandi
questioni di
politica estera e di
politica militare, si
concreti una vera
convergenza fra
maggioranza e
opposizione". Il
ministro della Difesa,
poi, aggiunto di aver commesso
"l'errore, 11 anni
fa, di essere stato
il primo ad usare la
parola bipartisan nella
politica italiana. I
tempi della politica
estera sono lunghi, per
questo bisogna che le
linee fondamentali
in materia siano condivise
per evitare che in ogni
cambiamento di
governo, cambino anche le
scelte e gli orientamenti,
a maggior ragione per
la difesa". Trovare
convergenze, per Martino,
"sarebbe un bene per
l'Italia".
Al generale Mauro
Del Vecchio è stata,
inoltre, consegnata il
giorno prima, la
massima onorificenza
cittadina, l'Ambrogino
d'Oro: un tributo al
Comando, ma,
simbolicamente anche a
tutti gli uomini e le
donne che hanno fatto
parte di ISAF VIII. L'Ambrogino
d'Oro, è stato anche
consegnato al principe
Mostapha Zaher per
la «coraggiosa opera di
mediatore durante la
vicenda del rapimento a
Kabul della milanese
Clementina Cantoni nel
giugno 2005".
Il
principe Mostapha Zaher
alla sinistra del Sindaco
e altre autorità
Il Corpo d'armata ha
promosso sul territorio
anche un'iniziativa
umanitaria, «Fai volare
la speranza», in cui sono
stati coinvolti cittadini
e istituzioni lombarde,
soprattutto milanesi. Il
sindaco Albertini,
rientrato proprio di
recente da una missione
nella capitale afghana,
dove ha consegnato a nome
della città 40 autobus
dell'Atm e 10 compattatori
di rifiuti dell'Amsa, ha,
inoltre, sottolineato l'importanza
della cooperazione tra
città e ha ringraziato le
due aziende milanesi, Amsa
e ATM, per il prezioso
contributo non solo per
aver donato i mezzi, ma,
anche nel formare il
personale. Mentre, nello
scorso febbraio, l'assessore
alle Relazioni
internazionali, Giovanni
Bozzetti, che aveva
attivato con Amsa una
raccolta differenziata di
scarpe da ginnastica per
le persone colpite da mine
antiuomo, si era recato a
Kabul per consegnare un
grosso quantitativo.
Lo
schieramento interforze in
piazza Duomo
L'impegno militare e
civile in Afganistan
è anche riassunto nella
mostra video-fotografica
«Milano-Kabul, non stop»
all'Ottagono, che in 82
immagini e con un filmato
racconta l'azione
umanitaria sia dei
militari che dei civili.
La mostra, dedicata alla
memoria del tenente Manuel
Fiorito e del maresciallo
Luca Polsinelli, i due
alpini caduti
nell'attentato del 5
maggio a Kabul, si potrà
visitare fino al 26
maggio.
Il 4 maggio, invece, a
Kabul è avvenuta la
cerimonia di passaggio
delle consegne alla Gran
Bretagna.
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