I DIRITTI PLURIVERSALI
INDIVISIBILI
I NO GLOBAL DA
GENOVA A PARIGI
Il movimento "No Global"
non è solo un movimento di giovani; esso ha origini e
la sua consapevolezza matura alla fine degli anni '80, da
esperienze diverse di diversi lavoratori, i quali hanno
capito che cambiare da soli alcuni aspetti negativi sul proprio specifico campo,
non era possibile vincere; l'unica strategia
adottabile era quella di stringere alleanze più ampie
possibili, seppur con difficoltà, per raggiungere il vertice
del potere lontano, spesso manovrato da invisibili forze.
L'esperienza, ad esempio, significativa di Vittorio Agnoletto, presidente
della Lila, il quale, si è reso conto che era improponibile combattere da solo contro il
W.T.O. per dare diritto all'accesso ai costosi farmaci contro
l'Aids, per togliere le
royalty sulle proprietà intellettuali per garantire agli
ammalati le giuste cure e soprattutto accessibili. Da solo non
ce l'avrebbe fatta, se non avesse deciso di tessere rapporti e percorsi
unitari con associazioni i cui intenti e propositi erano
simili ai suoi.
Da Genova a Parigi, molte cose
sono cambiate, ma, restano fermi i punti saldi di questo modo
di vedere il mondo: la lotta
contro le politiche del W.T.O. e del F.M.I, la riaffermazione
dei diritti del lavoro nell'epoca economico finanziaria,
contro un mercato del lavoro sempre più precario, contro le
politiche della guerra, contro le scelte delle multinazionali e
delle lobby spesso prive di
scrupoli.
Oggi, i punti di riflessione
partono dalla crisi del liberismo nelle sue attuali forme con
l'immaginario collettivo, collocati nel mondo ricco.
In occidente, oggi, si è meno
ottimisti nel lavoro e sulla sua sicurezza, la fiducia è
bassa; fette di popolazione sentono minacciate la propria sicurezza e
il proprio benessere; alcune logiche di mercato globale in
questi ultimi anni, stanno subendo il loro cortocircuito, come,
ad esempio, i rapporti tra le multinazionali che operano
in Cina e in occidente, che attuano politiche economiche
contrastanti tra loro. Il liberismo sembra
essere in crisi e sembra agire, di fronte a tale crisi, con la
guerra sia commerciale
che guerreggiata con le armi.
L'obiettivo sono e restano i diritti
pluriversali indivisibili per tutti; per questo i movimenti sociali sono
soggetti di costituzione democratica e oggi sono gli unici che
lontano da logiche di mero profitto, riescono a lottare per
ottenerli; il garantire a tutti i diritti pluriversali
indivisibili è il dato oggettivo che fa si che da parte del
movimento no global e dalle parti sociali è duro l'attacco
contro chi strumentalizza, chi sostiene, la contiguità,
infondata, tra
movimento e terrorismo.
V.A.