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IL
PETROLIO NELL'OVEST TICINO:
NUOVI POZZI?
Trecate (Novara) - Superato la località Ponte
Nuovo a Magenta, lungo la via Novara, il confine naturale tra
Lombardia e Piemonte è il fiume Ticino. E' qui, sulla sponda
ovest, si arriva in quei di Trecate, nel cui territorio sorgono
le raffinerie delle più grandi compagnie petrolifere mondiali.
Il paesaggio, se non vi fosse la campagna tipica lombarda con le
sue coltivazioni più caratteristiche, è molto simile a quello
del lontano Iraq e del lontano Kwait.
Una raffineria a Trecate ricorda quelle in
medioriente
Da qualche
settimana, per chi vi passa non rimangono inosservate le
numerose scritte "No ai Pozzi" che si trovano in tutto
il paese e oltre. E' proprio nei pressi della famosa e mitica
discoteca "Il Celebrità", prima di arrivare a
Novara, che i cartelli aumentano e si fanno più forti nei
contenuti. Qui, infatti, domenica scorsa, il Comitato
intercomunale di difesa ambientale Ovest Ticino, ha
organizzato nei pressi della cascina Inglesa, tra Trecate
e Sozzago, una giornata ecologica per raccogliere le firme
contro le prove per l'apertura di nuovi pozzi e soprattutto
contro i rilievi nell'area dove si parla già di aprire il pozzo
"Buscaglino 1".
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Il Comitato per la difesa del parco del
Terdoppio (un'area che comprende il territorio di Trecate e
l'area agricola di valorizzazione e salvaguardia costituita
anche da Novara, una parte di Romentino e Sozzago) non ha
dubbi: le zone ispezionate coincidono con le tenute Gambolotta,
Inglesa, Milorta e Milortina. Nell'occhio del mirino, c'è
sempre l'Eni, "le cui prove, secondo l'assessore
trecatese Marco Uboldi - così riporta il giornale
"Ovest Ticino News" - «non sono autorizzate da
nessuno: ce lo ha confermato la Regione. L'ente petrolifero si
rifà ad un vecchio permesso del 1985». "E si sta
muovendo anche il prefetto, Renato Pisani, che ha chiesto lumi
al presidente della Provincia, Maurizio Pagani - continua il
giornale
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"E proprio Pagani aveva organizzato un
"tavolo verde" con amministratori e rappresentanti
delle varie organizzazioni di categoria per discutere del
problema. Pagani è stato chiaro nel contestare quanto sta
avvenendo: «L'Eni è una società di diritto privato che si
arroga il diritto di effettuare prove sul territorio senza
disporre, stando a quanto mi risulta, dell'autorizzazione
ministeriale. Serve poi il parere positivo della Regione: è
infatti in questa sede che si dà il responso alla cosiddetta
Via (valutazione di impatto ambientale).
Le rogge e i canali: importanti per
l'ecosistema del territorio
Segni della protesta
In tempi non recenti, sulla
sponda lombarda del Ticino, la protesta impedì chi voleva
compiere le stesse azioni che ora minacciano questa parte
del territorio.
V. A.
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